La Parola del Papa

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“Stiamo vedendo una terza guerra mondiale a pezzi, ma abbracciamo il rischio di pensare che non siamo in un’agonia, bensì in un parto; non alla fine, ma all’inizio di un grande spettacolo”. Si conclude così il Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima, diffuso oggi 1 febbraio sul tema: “Attraverso il deserto Dio ci guida alla  libertà.

In Medio Oriente, Palestina e Israele, e ovunque si combatte: si rispettino le popolazioni! Penso sempre in modo accorato a tutte le vittime, specialmente civili, causate dalla guerra in Ucraina. Per favore, si ascolti il loro grido di pace: il grido della gente, che è stanca della violenza e vuole che si fermi la guerra, che è un disastro per i popoli e disfatta per l’umanità!

"Non dimentichiamo quanti soffrono la crudeltà della guerra in tante parti del mondo, specialmente in Ucraina, in Palestina e in Israele. All’inizio dell’anno ci siamo scambiati auguri di pace, ma le armi hanno continuato ad uccidere e distruggere"

Il Santo Padre dedica alla pace il tradizionale discorso di inizio d'anno al Corpo diplomatico, in un mondo dove la terza guerra mondiale a pezzi si è trasformata "in un vero e proprio conflitto mondiale". "Le vittime civili non sono danni collaterali. Sono uomini e donne con nomi e cognomi che perdono la vita. Sono bambini che rimangono orfani e privati del futuro. Sono persone che soffrono la fame, la sete e il freddo o che rimangono mutilate a causa della potenza degli ordigni moderni" (foto Vatican Media /Sir)

Il ricordo ai 16 bambini battezzati nella Sistina, ma anche alle chiese d'Oriente che celebrano il Natale, ai sequestrati in Colombia e alle inondazioni in Congo