L'Editoriale

Risolta la grande domanda del 2024: “Chi vincerà le elezioni presidenziali Usa?”, subito se ne è spalancata un’altra: “E adesso?”. E’ una domanda matrioska che, come le bambole, ne contiene tante altre. Il filo rosso che le lega è la sensazione sempre più forte della disgregazione: tra le nazioni, tra le persone all’interno delle stesse. 

Domenica 10 novembre è la Giornata del settimanale diocesano “Il Popolo” nelle parrocchie, che per l’occasione ricevono un numero doppio di copie. E’ un invito a conoscere il giornale per arrivare a più persone possibili: a chi ci guarda in fondo alla chiesa e magari non ci prende, a chi ci sfoglia ogni tanto. E’ anche un giorno per farsi ricordare dai fedeli abbonati.

Tante le questioni aperte (tra tutte la guerra in Ucraina e Medioriente) e alta resta l’attenzione in attesa che il voto degli americani decida come posizionare quell’ago della bussola del mondo che sono gli Usa.

In Italia la gestazione per altri (GPA) è reato universale: una legge appena approvata così sancisce, aggiungendo al divieto già presente dal 2004 (legge n.40) anche il reato di chi, cercando una genitorialità attraverso una via non percorribile, bypassava l’impossibilità ricorrendo all’utero in affitto all’estero, nei paesi dove questo reato non è. L’argomento è quanto complesso, vi si intrecciano questioni di diritto e di tutela - della donna, della gestante, dei minori - con altre soggettive e personali - come il desiderio, non il diritto, della genitorialità. E’ pure un tema quanto mai divisivo... (Foto Ansa / Sir)

Il comitato norvegese che assegna il Nobel per la pace ha scelto di insignire l’associazione giapponese Nihon Hidankyo che raccoglie i sopravvissuti a quell’inferno in terra che furono le due bombe atomiche sganciate a Hiroshima e Nagasaki nell’agosto 1945. Il Comitato del Nobel ha dichiarato che sulla scelta ha inciso questo: “La consapevolezza che il tabù nucleare internazionale, che si consolidò dopo le bombe sganciate in Giappone, in questi ultimi anni, sia stato messo in discussione”. Invece è da sostenere come garante della sopravvivenza globale. (foto da wikipedia, Charles Levy - U.S. National Archives and Records Administration, Pubblico dominio)

L’autunno è la stagione generosa del raccolto ma nel nostro bel paese si annunciano tempi magri che impongono un giro di vite al risparmio. Giovedì 3 ottobre lo ha annunciato il ministro all’economia Giancarlo Giorgetti che, con sobria pacatezza, presentando il Piano strutturale di bilancio, ha dichiarato: "Servono sacrifici". I dati Istat, resi noti il giorno dopo, hanno ulteriormente incupito il quadro economico nazionale: ribasso della stima del Pil al 30 giugno allo 0,4 per cento rispetto a quella dello 0,6 per cento annunciata un mese fa.

Ad un anno dal tragico risveglio di Israele, sabato 7 ottobre 2023, dopo una mattanza di tale ferocia da non essere stata ancora del tutto mostrata, il mondo si trova oggi avviluppato in un odio che non sa che aumentare. Tre voci si sono alzate per invocare al pace: ma questa risulta la costruzione più difficile (foto Ansa/Sir)

Domenica 29 settembre ricorre la 110ª Giornata del migrante e del rifugiato: un numero che la dice lunga sull’attenzione della chiesa ai popoli in cammino, frase che riecheggia il messaggio di papa Francesco per quest’anno. Una frase che dice molto su come la chiesa e la politica guardano alle migrazioni: se le due visioni appartenessero allo stesso volto non esiteremmo a definirlo uno sguardo strabico, perché divergenti sono visioni, intenti, finalità.

La letteratura salva. A dirlo - tra i tanti appassionati – la voce autorevole di Papa Francesco che in piene calure agostane ha scritto un insolito documento: "Lettera del Santo Padre Francesco sul ruolo della Letteratura nella formazione". Titolo didascalico che non rende merito allo spalancarsi di scenari che lo scritto regala: una gioia per chi i libri li ama (foto Vatican news)

Obbligate ora dalla legge anche a tacere, oltre che a nascondere corpo e viso sotto un ampio velo nero che non ne faccia intuire le forme. I talebani sono tornati in Afghanistan dal 15 agosto 2021 e da allora è stato un crescendo di divieti per le donne, specularmente parlando un diminuire costante di libertà. A fine agosto il capolavoro della negazione del diritto di essere pienamente esseri umani è stato completato con ulteriori restrizioni

Una quasi buona notizia dentro quella che resta un’immane tragedia: sono concesse mini tregue sanitarie per consentire la vaccinazione antipolio dei 640mila bambini che vivono - sopravvivono o cercano di farlo - nella striscia di Gaza (foto: fonte Unicef)

Sull’Italia incombono da tempo tre grosse nuvole nere ma noi non apriamo ombrelli abbastanza grandi e robusti per proteggerci. sono: inverno demografico, debito pubblico in costante crescita e descolarizzazione

er noi il cammino non è solo un’esperienza umana, ma un pellegrinaggio, per questo per noi cristiani rimane importante la meta religiosa e l’andare insieme al altri, perché noi siamo un “popolo in cammino” e non dei solitari che vogliono solo mettere alla prova sé stessi e immergersi nella natura

Come in un rammendo si cerca di unire i lembi strappati, ricostruendo un tessuto che non c’è più, così nello sforzo diplomatico ci si fa ponte perché il dialogo riprenda, abbatta muri di ostilità e silenzio, costruisca l’impensabile e aiuti là dove può.

Rieletta presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Straordinariamente elevata la sua idea d’Europa, antica per saldezza di valori e attuale perché ancora molto da attuare: “Insieme dobbiamo batterci – ha dichiarato – per la politica della speranza, per il sogno che è l’Europa, per le promesse dei nostri padri e delle nostre madri ancora incompiuti”.

Se i cattolici si sono mossi e hanno lavorato attorno a questo tema è anche perché sentono che manca una realtà politica che li rappresenti. I dati sull’astensionismo confermano che non solo i soli. Il rischio è il disinteresse, il lasciar fare ad altri ma, come ribadito da papa Francesco: “L’indifferenza è il cancro della democrazia”.

"Per tutto ciò, saremo a Trieste per affermare l’idea che è necessario partecipare attivamente alla vita della comunità e che c’è bisogno di più politica per far rifiorire la democrazia a favore del bene comune, che rimane la nostra priorità". Dal 3 al 7 luglio con due ospiti di eccezione: il 3 luglio Mattarella il 7 luglio Papa Francesco

La legge in questione offre, è vero, “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” solo alle regioni che ne facciano richiesta, ma gli ambiti per i quali questo è possibile costituiscono un lungo elenco, di cui bastano tre voci – lavoro, scuola, sanità - a concretizzare quanto ci sia in ballo.

Alla fine di una settimana cruciale, in cui i grandi del mondo hanno potuto parlarsi direttamente guardandosi negli occhi, si può al fine dire che gli incontri sono stati positivi ma non risolutivi: la guerra continua

A voler cercare una notizia buona possiamo almeno in parte cercarla in campo economico, dove del buono c’è ma – va detto subito – è sub conditione. Qualche giorno fa il governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, ha rivelato che l’Italia cresce più degli altri paesi dell’eurozona e che: “Non siamo condannati alla stagnazione”. Una luce, ma non priva di velature.

Nessuno è solo dentro la cabina elettorale. Ciascun votante, infatti, si porta nei pensieri e sulle spalle un bagaglio personale di memorie familiari (vicende di guerre, di impegno politico diretto, di simpatie discusse e respirate in casa), di prese di posizione condivise o – per opposto – osteggiate, ma anche insoddisfazioni e delusioni per voti precedentemente espressi, per fiducia accordata e poi tradita.

"Non siate mai nemici" ha insegnato papa Francesco ai piccoli, mostrando loro che la pace si fa stringendosi la mano. Lui l’ha data a un bambino, poi ogni piccolo ha fatto altrettanto, dando vita a un’unica ola di pace che ha attraversato il grande stadio romano. "La pace è possibile": è stato il controcanto del papa alle notizie che provengono da tanti angoli del mondo, figlie dei cuori neri che comandano la guerra.

A un mese dallo storico Patto sull’immigrazione che i 27 stati membri d’Europa hanno firmato, dopo un lungo lavoro diplomatico e oltre anni di negoziato, ci sono già defezioni allo stesso. Prima l’Olanda, poi anche 15 paesi membri dell’Unione, capofila Italia e Danimarca, hanno scritto una lettera alla Commissione Europea con la richiesta di valutare “la potenziale cooperazione con i Paesi Terzi sui meccanismi di hub di rimpatrio”

Cara Unione ti scrivo…. A chi poteva venire in mente una lettera all’Europa? Può aver suscitato stupore che il 9 maggio, in occasione della Giornata dell’Europa, lo abbiano invece fatto due uomini appartenenti alla Chiesa che ricoprono due ruoli importanti: S.E Matteo Zuppi e mons. Mariano Crociata, il primo presidente della Cei e Vescovo di Bologna, il secondo presidente della Comece

Per due anni di fila il premio World Press Photo ha scelto una foto legata alla maternità con analoga motivazione: documentare l’umanità ferita dalla guerra. Da due anni l’umanità ferita sta in una maternità dolente, in una donna che piange il figlio perduto. E così che il più grande atto d’amore – dare la vita – viene stroncato dalla più grande barbarie che l’uomo ha inventato: la guerra (In foto: A Palestinian Woman Embraces the Body of Her Niece, Mohammed Salem, Palestine, Reuters - dal sito del Premio World Press Photo)

Ipse dixit: il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha parlato. Lo ha fatto pacatamente, con quella schiettezza che è incontestabile poiché radicata alla verità storica. Le sue parole non pacificheranno forse tutti gli animi eppure, proprio perché adese ai fatti, sarebbe auspicabile si facessero, nei pensieri degli italiani, punto fermo, boa di saggezza cui aggrapparsi nel mare agitato di correnti, fazioni e sfinenti commenti social che sanno far traballare le barchette del pensiero comune, spinte dal vento della boria ideologica più che dalla sudata forza a remi che viene dalla sapienza storica.

Il 28 aprile e il 1° maggio di ogni anno si celebrano due ricorrenze molto significative per il mondo del lavoro: il 28 aprile si ricorda la Giornata Mondiale della Sicurezza sul Lavoro e il primo maggio la Festa dei Lavoratori. Ci saranno manifestazioni e celebrazioni. La principale manifestazione nazionale, organizzata da CGIL, CISL e UIL, si terrà a Monfalcone, nella nostra regione, con il titolo “Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale”.

Il 15 aprile segna un anno dallo scoppio della guerra in Sudan: un conflitto su cui una buona parte di mondo ha chiuso gli occhi, tranne Papa Francesco che non manca di ricordarlo dopo l’angelus. Anche se noi non ce ne curiamo, gli esiti nefasti si fanno e si faranno comunque sentire. Secondo l’Onu, il Sudan rischia la più grande crisi di fame al mondo con milioni di vite umane in pericolo, in più l’intera regione africana è minacciata dalla instabilità per le conseguenze del conflitto.

Parlano chiaro i dati del 21° Rapporto "Ospedali e salute": di fronte ai tempi troppo lunghi rispetto ad un problema di salute, o quando ci si imbatte nell’impossibilità di fissare un appuntamento, il 31% dei cittadini cambia regione (migranti sanitari); il 34,9% ricorre alla sanità a pagamento (privato puro o intramoenia ossia dentro al pubblico ma in regime di prestazione privata a pagamento); e ben il 42% dei cittadini meno abbienti (reddito fino a 15mila euro) nel corso del 2023 ha rinunciato del tutto alle cure