Commento al Vangelo

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Il 13 maggio, divenne la festa di tutti i martiri. Cessate le persecuzioni e cessata, dunque l’era dei martiri, nasceva un nuovo tipo di santità: l’imitazione di Cristo nella pratica eroica delle virtù evangeliche. La festa cambiò: il 1° novembre

Gesù gli disse: "Che cosa vuoi che io faccia per te?". E il cieco gli ripose: "Rabbunì, che io veda di nuovo!". E Gesù gli disse: "Và, la tua fede ti ha salvato". E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

Quando il non-cristiano non si pone contro il credente e contro la comunità, il cristiano è chiamato a guardare il non-credente con simpatia. Uno dei fondamenti cristiani dell’universalismo è stato posto da Gesù con queste parole: "Chi non è contro di noi è per noi" (Mc 9,40).

Quando l’uomo incontra Gesù Cristo inevitabilmente si pone la domanda: Egli è solo uomo o Egli è molto di più?

La tematica di questa domenica è duplice. Da una parte Gesù ha una profonda preoccupazione per i suoi discepoli e dall’altra, una delicata compassione per la folla.

Gesù "chiamò a sé quelli che voleva" (Mc 3,13). Non è perciò possibile stabilire che cosa Gesù cercasse nei dodici, quali fossero le qualità dei prescelti, dal momento che tutto è dipeso dalla volontà sovrana di Gesù

Per davvero Gesù aveva fratelli e sorelle? In ebraico e in aramaico, il vocabolario della parentela è poverissimo: padre (’ab), madre (’em), fratello (’ach), sorella (’achôt), zio paterno (dôd), la zia (solo in aramaico, dôdâ)...