La presidenza nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, a nome di tutta l’associazione, manifesta profondo cordoglio per la morte di Sua Santità Benedetto XVI. Mentre eleva al Signore preghiere di suffragio affinché lo accolga nella gioia senza fine, esprime “profonda gratitudine per il suo ministero petrino e per la sua presenza orante e silenziosa offerta per il bene della Chiesa”.
Immerso nella preghiera per testimoniare che "salire al monte" non è una ritirata o una fuga, ma un modo diverso per servire Dio, la Chiesa e il successore di Pietro. È l’immagine che connota Benedetto XVI a partire dall’11 febbraio 2013, data che per la prima volta nella storia della Chiesa ha introdotto la figura del Papa emerito - non messa a punto dal diritto canonico - grazie alla sua decisione senza precedenti in questo secolo di rinunciare al pontificato. I quindici giorni intercorsi dall’annuncio delle dimissioni alla cessazione dell’esercizio del ministero petrino, con l’elicottero che dal Vaticano lo ha condotto nelle Ville Pontificie, restano incise nella memoria di tutti, per il loro contenuto altamente simbolica
"Oltre a un esempio di vita e di dedizione pastorale, da Benedetto XVI la Chiesa ha ereditato un magistero, che ora appartiene al suo patrimonio. I ministri della Chiesa passano; chi rimane – ieri, oggi e sempre – è Cristo. Perché Cristo e la Chiesa sono vivi". Il card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei santi
Oggi che Joseph Ratzinger chiude la sua lunga esistenza terrena, a chi ha avuto il dono di seguire e di raccontare tutto il suo pontificato viene in mente una parola su tutte: coerenza. La stessa piazza che ha visto l’inizio e la fine del ministero petrino, a otto anni di distanza, registra la cifra di un papato che si può riassumere nell’abbandono sereno, fiducioso e gioioso alla volontà dal Padre. A partire da una certezza: “Dio guida la sua Chiesa, la sorregge sempre e anche soprattutto nei momenti difficili”. “La Chiesa è viva”, è “un noi”, come aveva spiegato Benedetto nell’omelia della Messa delle Ceneri, pochi giorni prima del commiato davanti al suo popolo
È morto serenamente, nella sua stanza al primo piano del Monastero Mater Ecclesiae all’interno dei Giardini Vaticani, il Papa emerito Benedetto XVI, assistito amorevolmente dal suo segretario particolare e Prefetto della Casa Pontificia, mons. Georg Gaenswein, e dalle quattro laiche consacrate Memores Domini che erano al suo fianco già durante i suoi otto anni di pontificato, cui sono seguiti quasi sette anni di vita a servizio della Chiesa “nascosto al mondo”, come lui stesso aveva annunciato con la storica rinuncia dell’11 febbraio 2013.
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