Testimonianze di pace ad Avostanis
Giovedì 29 agosto alle 21 a Villacaccia di Lestizza Rada Zarkovic e Angelo Floramo parleranno dell’esperienza della Cooperativa Insieme di Bratunac di Srebrenica, che all’indomani della guerra nella ex Jugoslavia raccolse donne sopravvissute ai genocidi, ortodosse e musulmane, nell’ambito della XXXIII edizione di Avostanis
Una voce chiara, schietta, empatica, quella di pre Romano Michelot, sollecitato dalle puntuali domande tematiche di Federico Rossi. Insieme, domenica scorsa, hanno ripercorso la storia di Glesie Furlane, ma anche del Friuli, nelle sue dinamiche culturali, religiose, sociali. Un ritorno significativo nella Pieve di San Pietro a Zuglio, luogo in cui ufficialmente è nata, cinquant’anni fa, la lunga storia di Glesie Furlane.
Prossima tappa di Avostanis, rassegna estiva dell’Associazione Culturale Colonos, a Villacaccia di Lestizza, il 29 agosto alle ore 21. Per titolo una domanda: “Ma quanto dolce può essere la pace?”.
Verrà svelata la ricetta della “Cooperativa Insieme” di Bratunac, vicino Srebrenica, raccontata da Rada Zarkovic insieme ad Angelo Floramo, con interventi musicali di
di Federico Galvani alla fisarmonica. Un evento in collaborazione con la Cooperativa Insieme – Frutti di pace.
All’indomani del terribile conflitto che sconvolse le terre della vicina ex Jugoslavia (1991-1995), un gruppo di donne bosniache decise di voler restare nella terra delle loro madri, resistendo al Male e alla guerra. Si resero conto, infatti, che le loro ferite, impresse dentro all’anima e sul corpo, erano identiche a quelle che avevano subìto anche le “altre”. Donne di Bosnia, dunque. Nient’altro. Donne libere. Capaci di pensare che vincere la pace è molto più importante di vincere la guerra. L’incontro tra lo scrittore Angelo Floramo e Rada Žarković, pacifista fondatrice della cooperativa agricola “Insieme” che riunisce in un’azione collettiva donne sopravvissute ai genocidi, ortodosse e musulmane, tra Bratunac e Srebrenica, alleate per la coltivazione e la vendita di piccoli frutti come more, lamponi e mirtilli, metterà a valore quanto «i nostri prodotti hanno la dolcezza dei nostri sogni», come ha ricordato l’attivista in diversi incontri con gli studenti. Così l’autore della “Breve storia sentimentale dei Balcani”, a dialogo con lei, darà memoria di memorie attraverso un viaggio in quella parte d’Europa complessa e stratificata, eppure al centro di tutto.
Rimane aperta, durante gli eventi di Avostanis, la mostra inaugurata martedì: “Con gli occhi chiusi” di Roberto Kusterle, a cura di Angelo Bertani.
Guardarsi oltre lo specchio, con gli occhi chiusi, e vedersi mutar in legno, in sasso, in terra. Un ritorno alle origini (liberatorio e a un tempo ansioso) per metamorfosi endogena. La mostra fotografica di Roberto Kusterle (Gorizia, 1948), artista di fama internazionale che ha reso manifesta la sua poetica anche con la pittura, le installazioni, la sceneggiatura e la regia, ci restituisce con i suoi scatti una mutazione di segni, forme, apparenze ed apparizioni, attraverso forme e corpi di ambigua ed enigmatica continuità tra mondo umano, animale e vegetale, trasmutando esseri ed essenze per mezzo della fissità di un’immagine colta nel cambiamento.
La metamorfosi in chiave friulana è il tema di Avostanis, nell’anno kafkiano. Il titolo della trentatreesima edizione della rassegna estiva, Il volt di sede, rimanda a “Il giro di seta”, al momento straordinario in cui «i bachi da seta diventano trasparenti e passano al bosco», come si legge nel dizionario friulano di Giorgio Faggin.
Avostanis 2024, a cura della direzione artistica di Federico Rossi, presidente dell’Associaizone Culturale Colonos, e della direzione organizzativa di Alessio Screm, è un progetto Colonos finanziato da ARLeF e Regione Friuli-Venezia Giulia con il contributo di Fondazione Friuli, il sostegno di Distillerie Nonino e Civibank, in collaborazione con Comune di Lestizza, Comune di Aquileia, Fondazione Pistoletto – Cittadellarte, Associazione Glesie furlane APS, Clape di culture La Patrie dal Friûl APS, Galleria regionale di arte contemporanea L. Spazzapan, Cantina Bulfon di Valeriano.
L’ingresso è libero per tutti gli appuntamenti.
Info sul programma completo e aggiornamenti su: www.colonos.it e sui social: Facebook (Associazion Culturâl Colonos) e Instagram (associazionculturalcolonos).
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