Avostanis a Zuglio: domenica 25 agosto "La vera storia di Glesie furlane”
Domenica 25, alle 16.30, nella Pieve di San Pietro a Zuglio: “La vera storia di Glesie furlane”, 50 anni di testimonianza rievocati da Pre Romano Michelot, presidente dell’ass. Glesie Furlane, in una conversazione con Federico Rossi, presidente dell’Ass. Culturale Colonos e direttore artistico di Avostanis. Durante l’incontro, organizzato insieme all’associazione Glesie furlane APS, verranno eseguiti canti religiosi tradizionali con il coro Rôsas di mont.
Una serata emozionante, di parole e musica, quella vissuta nel cortile di Villacaccia in omaggio a Giovanna Marini. “Il canto necessario”, a cura di Valter Colle, ha visto la partecipazione di diversi artisti sul palco o in video-testimonianze, nell’ambito di Avostanis, la rassegna estiva dell’Associazione Culturale Colonos.
Prossimo appuntamento domenica 25 agosto, alle ore 16.30, nella Pieve di San Pietro a Zuglio. Un luogo significativo per raccontare “La vera storia di Glesie furlane”, 50 anni di testimonianza rievocati da Pre Romano Michelot, presidente dell’associazione Glesie Furlane, in una conversazione con Federico Rossi, presidente dell’Associazione Culturale Colonos e direttore artistico di Avostanis. Durante l’incontro, organizzato insieme all’associazione Glesie furlane APS, verranno eseguiti canti religiosi tradizionali con il coro Rôsas di mont.
La lunga marcia di Glesie Furlane è cominciata il 28 agosto del 1974, 50 anni fa, per un avvenimento di contrasto con la gerarchia della Chiesa, durante un incontro con i preti della Carnia nella pieve di San Pietro a Zuglio. Si chiede di celebrare in lingua friulana la messa conclusiva, ma i vescovi Battisti e Pizzoni rispondono di no. Un gruppo di preti, lasciando un documento sull’altare maggiore, escono pertanto di chiesa come segno di protesta, lasciando sbigottiti i vescovi.
È questo il primo atto di una lunga controversia, sulla linea del Concilio Vaticano II, per poter coltivare la fede ed il Vangelo nella cultura, nella storia e nella vita del popolo friulano.
Rimane aperta, durante gli eventi di Avostanis, la mostra inaugurata martedì: “Con gli occhi chiusi” di Roberto Kusterle, a cura di Angelo Bertani.
Guardarsi oltre lo specchio, con gli occhi chiusi, e vedersi mutar in legno, in sasso, in terra. Un ritorno alle origini (liberatorio e a un tempo ansioso) per metamorfosi endogena. La mostra fotografica di Roberto Kusterle (Gorizia, 1948), artista di fama internazionale che ha reso manifesta la sua poetica anche con la pittura, le installazioni, la sceneggiatura e la regia, ci restituisce con i suoi scatti una mutazione di segni, forme, apparenze ed apparizioni, attraverso forme e corpi di ambigua ed enigmatica continuità tra mondo umano, animale e vegetale, trasmutando esseri ed essenze per mezzo della fissità di un’immagine colta nel cambiamento.
La metamorfosi in chiave friulana è il tema di Avostanis, nell’anno kafkiano. Il titolo della trentatreesima edizione della rassegna estiva, Il volt di sede, rimanda a “Il giro di seta”, al momento straordinario in cui «i bachi da seta diventano trasparenti e passano al bosco», come si legge nel dizionario friulano di Giorgio Faggin.
Avostanis 2024, a cura della direzione artistica di Federico Rossi, presidente dell’Associaizone Culturale Colonos, e della direzione organizzativa di Alessio Screm, è un progetto Colonos finanziato da ARLeF e Regione Friuli-Venezia Giulia con il contributo di Fondazione Friuli, il sostegno di Distillerie Nonino e Civibank, in collaborazione con Comune di Lestizza, Comune di Aquileia, Fondazione Pistoletto – Cittadellarte, Associazione Glesie furlane APS, Clape di culture La Patrie dal Friûl APS, Galleria regionale di arte contemporanea L. Spazzapan, Cantina Bulfon di Valeriano.
L’ingresso è libero per tutti gli appuntamenti.
Info sul programma completo e aggiornamenti su: www.colonos.it e sui social: Facebook (Associazion Culturâl Colonos) e Instagram (associazionculturalcolonos).
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