Avostanis, lunedì 2 settembre: Musica Picta
Un viaggio affascinante quello che verrà proposto lunedì 2 settembre alle ore 21 a Villacaccia di Lestizza, nell’ambito di Avostanis, la rassegna estiva dell’Associazione Culturale Colonos. “Musica picta”: inconografia musicale nelle metamorfosi dell’arte in Friuli, di e con Alessio Screm. La serata sarà scandita da storie e videoproiezioni, con esecuzioni estemporanee alle tastiere di Rudy Fantin.
Un viaggio affascinante quello che verrà proposto lunedì 2 settembre alle ore 21 a Villacaccia di Lestizza, nell’ambito di Avostanis, la rassegna estiva dell’Associazione Culturale Colonos. “Musica picta”: inconografia musicale nelle metamorfosi dell’arte in Friuli, di e con Alessio Screm. La serata sarà scandita da storie e videoproiezioni, con esecuzioni estemporanee alle tastiere di Rudy Fantin.
Alessio Screm anticipa alcune suggestioni del percorso attraverso la “Musica picta”: «Duemila anni di storia iconografico-musicale del Friuli storico. Da un bronzo di Attis del I secolo a.C. conservato ad Aquileia, agli affreschi di Renzo Tubaro di Caneva di Tolmezzo, attraversando il Medioevo, il Rinascimento, il Barocco ed il Settecento figurativo, dove protagonisti diventano gli strumenti musicali ed i musicisti. Angeli, putti cantori, giovani suonatori e suonatrici, calati tutti nel contesto del sacro, li si vedrà mutare, metamorfizzarsi nel corso dei secoli, e così gli strumenti che reggono, dove ribeche diventano viole e violini, i liuti dei chitarroni, le chiarine delle trombe. La mia è una ricerca inedita mai svolta fino ad ora, appassionante, ancora in corso. Mi sto avventurando nella titanica ed affascinante impresa di mappare e studiare tutto quanto c’è di iconografico-musicale in regione. E c’è davvero molto. Un ambito di ricerca inesplorato che molto sta dando alla comprensione delle trasformazioni delle pratiche musicali succedutesi nel corso dei secoli, in diretta comunicazione sia con le estetiche compositive ed esecutive che con l’evoluzione fisica degli strumenti musicali».
Il pianista e compositore Rudy Fantin inframezzerà la lectio di Alessio Screm, accompagnata da una ricca collezione di immagini, con delle esecuzioni estemporanee al Fender Rhodes, rivisitando secondo il suo estro improvvisativo composizioni dal patrimonio aquileiese, di Bach, Debussy e Ravel.
Rimane aperta, durante gli eventi di Avostanis, la mostra inaugurata martedì: “Con gli occhi chiusi” di Roberto Kusterle, a cura di Angelo Bertani.
Guardarsi oltre lo specchio, con gli occhi chiusi, e vedersi mutar in legno, in sasso, in terra. Un ritorno alle origini (liberatorio e a un tempo ansioso) per metamorfosi endogena. La mostra fotografica di Roberto Kusterle (Gorizia, 1948), artista di fama internazionale che ha reso manifesta la sua poetica anche con la pittura, le installazioni, la sceneggiatura e la regia, ci restituisce con i suoi scatti una mutazione di segni, forme, apparenze ed apparizioni, attraverso forme e corpi di ambigua ed enigmatica continuità tra mondo umano, animale e vegetale, trasmutando esseri ed essenze per mezzo della fissità di un’immagine colta nel cambiamento.
La metamorfosi in chiave friulana è il tema di Avostanis, nell’anno kafkiano. Il titolo della trentatreesima edizione della rassegna estiva, Il volt di sede, rimanda a “Il giro di seta”, al momento straordinario in cui «i bachi da seta diventano trasparenti e passano al bosco», come si legge nel dizionario friulano di Giorgio Faggin.
Avostanis 2024, a cura della direzione artistica di Federico Rossi, presidente dell’Associazione Culturale Colonos, e della direzione organizzativa di Alessio Screm, è un progetto Colonos finanziato da ARLeF e Regione Friuli-Venezia Giulia con il contributo di Fondazione Friuli, il sostegno di Distillerie Nonino e Civibank, in collaborazione con Comune di Lestizza, Comune di Aquileia, Fondazione Pistoletto – Cittadellarte, Associazione Glesie furlane APS, Clape di culture La Patrie dal Friûl APS, Galleria regionale di arte contemporanea L. Spazzapan, Cantina Bulfon di Valeriano.
L’ingresso è libero per tutti gli appuntamenti.
Info sul programma completo e aggiornamenti su: www.colonos.it e sui social: Facebook (Associazion Culturâl Colonos) e Instagram (associazionculturalcolonos).
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