Cultura e Spettacoli
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Avostanis ai Colonos: lunedì 19 con

Prossimo appuntamento di Avostanis lunedì 19 agosto, alle ore 21.00 (in caso di maltempo, la sera dopo). Una serata speciale dedicata all’omaggio-ricordo a Giovanna Marini, dal titolo “Il canto necessario”

Avostanis ai Colonos: lunedì 19 con

Serata brillante ai Colonos per i 40 anni della Microband. Luca Domenicali e Danilo Maggio hanno festeggiato nell’ambito di Avostanis il loro traguardo artistico, con uno spettacolo in cui si sono raccontati, sfoderando i loro numeri musicali acrobatici con simpatia e bravura e passando da uno strumento all’altro sempre azzardando approcci spiazzanti. A portare gli auguri, attraverso brevi video, tanti amici del mondo dello spettacolo del territorio friulano e del panorama nazionale.

 

Prossimo appuntamento di Avostanis lunedì 19 agosto, alle ore 21.00 (in caso di maltempo, la sera dopo). Una serata speciale dedicata all’omaggio-ricordo a Giovanna Marini, dal titolo “Il canto necessario”, a cura di Valter Colle, con Angelo Battel, Gualtiero Bertelli, Mario Brandolin, Vanni Floreani, Michele Gazich, Laura Giavon, Coro La Tela, Tania Pividori, Massimo Somaglino.

Valter Colle, curatore della serata,annuncia altre tre partecipazioni straordinarie che prenderanno vita attraverso un video: Moni Ovadia, Ascanio Celestini e Alessio Lega. Verranno inoltre proiettati dei contributi inediti di Giovanna Marini.

 

Così Colle commenta: «Giovanna Marini ha uno spessore, una storia, un ruolo fondamentali nella cultura italiana degli ultimi 60 anni. È ancora fraintesa o solo parzialmente conosciuta in uno dei suoi ambiti, come cantautrice o musicista o insegnante. Credo sia arrivato il momento di darle ciò che le spetta come compositrice di musica colta». Di questo e di molto altro si parlerà lunedì 19 ai Colonos.

 

Giovanna Marini è stata una figura centrale nella cultura italiana degli ultimi sessant’anni. Formazione classica, proveniente da una famiglia di compositori, prima diplomata italiana in chitarra, perfezionatasi con Segovia, nei primi anni ‘60 conosce la canzone popolare.

Divenuta una delle colonne portanti del Nuovo Canzoniere Italiano pratica l’impegno in musica sviluppando contemporaneamente un suo inconfondibile stile che la porta a scrivere nuove ballate contemporanee.

Dalla seconda metà degli anni ’70 sviluppa la forma della “Cantata”, spettacolo di narrazione che condivide in massima parte con un quartetto vocale femminile per cui scrive pagine insuperate di musica contemporanea che pesca a piene mani nel mondo della tradizione orale. Formidabile didatta, insegna all’Università parigina e alla Scuola popolare di musica di Testaccio a Roma. Forma una vasta schiera di musicisti e cantanti e risulta riferimento insopprimibile per larga parte della musica d’autore italiana.
Frequenti e fruttuosi i rapporti col Friuli a partire dall’incontro con Pier Paolo Pasolini e la scoperta della lingua friulana che declina spesso in musica. Fondamentale il suo apporto alla realizzazione dei “Turcs tal Friùl”, tappa miliare del teatro non solo friulano.
I Colonos, che l’ha già ospitata nel 2012, le dedicano un omaggio basato sulla partecipazione di quanti l’hanno conosciuta e hanno collaborato con lei. Dalle prime esperienze degli anni ’60 all’indimenticabile esperienza dei “Turcs”.

 

 

Rimane aperta, durante gli eventi di Avostanis, la mostra inaugurata martedì: “Con gli occhi chiusi” di Roberto Kusterle, a cura di Angelo Bertani.

Guardarsi oltre lo specchio, con gli occhi chiusi, e vedersi mutar in legno, in sasso, in terra. Un ritorno alle origini (liberatorio e a un tempo ansioso) per metamorfosi endogena. La mostra fotografica di Roberto Kusterle (Gorizia, 1948), artista di fama internazionale che ha reso manifesta la sua poetica anche con la pittura, le installazioni, la sceneggiatura e la regia, ci restituisce con i suoi scatti una mutazione di segni, forme, apparenze ed apparizioni, attraverso forme e corpi di ambigua ed enigmatica continuità tra mondo umano, animale e vegetale, trasmutando esseri ed essenze per mezzo della fissità di un’immagine colta nel cambiamento.

 

La metamorfosi in chiave friulana è il tema di Avostanis, nell’anno kafkiano. Il titolo della trentatreesima edizione della rassegna estiva, Il volt di sede, rimanda a “Il giro di seta”, al momento straordinario in cui «i bachi da seta diventano trasparenti e passano al bosco», come si legge nel dizionario friulano di Giorgio Faggin.

 

Avostanis 2024, a cura della direzione artistica di Federico Rossi e della direzione organizzativa di Alessio Screm, è un progetto Colonos finanziato da ARLeF e Regione Friuli-Venezia Giulia con il contributo di Fondazione Friuli, il sostegno di Distillerie Nonino e Civibank, in collaborazione con Comune di Lestizza, Comune di Aquileia, Fondazione Pistoletto – Cittadellarte, Associazione Glesie furlane APS, Clape di culture La Patrie dal Friûl APS, Galleria regionale di arte contemporanea L. Spazzapan, Cantina Bulfon di Valeriano.

 

                                                                                                                                                                                                  

L’ingresso è libero per tutti gli appuntamenti.

Info sul programma completo e aggiornamenti su: www.colonos.it e sui social: Facebook (Associazion Culturâl Colonos) e Instagram (associazionculturalcolonos).

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