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Veso, campionessa che non può vestire la maglia azzurra

Nata in Italia, vive a Pordenone. Ha vinto il titolo tricolore ottenendo il pass per l’Europeo a cui però non potrà andare "per legge". La sua vittoria riporta l’attenzione sullo ius soli: è la miglior atleta u18 nel triplo ma per lei niente gare con la nazionale

Veso, campionessa che non può vestire la maglia azzurra

E' nata in Italia da genitori congolesi, con cui vive a Pordenone. Ha centrato il minimo nel salto triplo per i campionati Europei under 18 di Gerusalemme, in programma a luglio, ma non può ancora prendervi parte con la maglia della nazionale azzurra perché priva della cittadinanza italiana. "Spero però di farlo presto" - ha detto. Ed è una speranza forte quella che nutre Mifri Veso, portacolori dell’Atletica Brugnera Pordenone Friulintagli, classe 2005, capace non solo di conquistare con 12,66 il pass teorico per i campionati continentali ma anche di vincere il titolo tricolore indoor allieve. A causa dell’attuale legge sulla cittadinanza, infatti, rimane ancora esclusa dalla possibilità andare in nazionale e si ripropone così il dibattito sullo Ius Soli. Perché Mifri non è riconosciuta italiana dallo Stato.
Nel frattempo lei si gode il grande risultato ottenuto, perché il suo 12,66 è nella top ten delle misure europee dell’anno di categoria. Non solo: nell’occasione si è migliorata di ben 49 centimetri. "Non me l’aspettavo proprio - ha esclamato a riguardo -: ero consapevole che, durante la stagione invernale, avevo lavorato bene, tuttavia mi ha sorpreso sia la misura centrata sia il titolo conquistato. Non mi sono resa conto subito di ciò che ho fatto".
Nell’occasione ha anche avvicinato il record regionale di 12,71, stabilito da Tania Vicenzino quasi vent’anni fa. In poco tempo Veso è arrivata ad ottimi livelli, se si pensa che ha iniziato a gareggiare soltanto nel 2018. "Giocavo a pallavolo - ha raccontato - ma poi, alla fine del 2017, ho deciso di cambiare. Ero affascinata dai Giochi Olimpici e dall’atletica. Così sono andata al campo di atletica e, con la Libertas Porcia e Rudi Trost, ho mosso i miei primi passi. Ho iniziato con la velocità e gli ostacoli, poi ho voluto provare il triplo: mi piaceva troppo". Dal 2019 in poi un progresso incredibile, se si conta che allora, nel mese di febbraio, aveva debuttato con 9,59. E recentemente, oltre al titolo allieve, ha preso parte ai primi campionati italiani indoor assoluti, arrivando a 12,04 e chiudendo decima. "E’ stata una grande esperienza - ha riconosciuto - con cui ho chiuso la parentesi al coperto. Spero di partecipare anche ai tricolori assoluti all’aperto e di ripetere poi la vittoria tra le allieve". Una speranza legittima per questa saltatrice, in attesa di vestire finalmente la maglia azzurra.
Seguita a Sacile dal 2021 da Matteo Chiaradia, tecnico che allena altri atleti provinciali come Cesare Caiani, terzo ai campionati Europei under 20 nei 3000 siepi, Mifri frequenta il terzo anno dell’Istituto Tecnico Geometri Pertini a Pordenone. Per lei l’atletica è e rimane "un divertimento" - ha sottolineato, ma chissà cosa può diventare in un futuro vista la misura che è in grado di saltare a neppure 17 anni.

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