Handbike, Katia Aere: a Tokyo il bronzo della vita
Tra l’arrivo e il traguardo ci sta dentro il viaggio che l’azzurra di Spilimbergo ha affrontato abbattendo ostacoli duri con la sua granitica forza dentro: un inno alla vita
Potremo chiamata “La cavalcata per la vita”. In sella alla sua handbike, che - appunto - “cavalca” da soli due anni, Katia Aere (categoria H5) è stata autrice di un’escalation continua, progressiva, sfociata nella conquista della straordinaria medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Tokyo.
Quel suo mix di costanza, tenacia, crederci sempre - come dice lei fino al giorno dopo -, sono le note di uno spartito speciale: “L’inno alla vita”.
Tra l’arrivo e il traguardo ci sta dentro il viaggio. Lungo il suo cammino Katia ha dovuto affrontare ostacoli duri: dalla diagnosi alle terapie. Quel viaggio l’ha attraversato con la sua granitica forza dentro che non conosce la parola “mollare”. Il suo vocabolario è ricco di “Mai arrendersi”, di “La vita va vissuta comunque”.
E così, “una pedalata” alla volta è arrivata fin lassù.
Solo lei che l’ha vissuto sa fino in fondo cos’ha significato - e cosa significa - il viaggio che sta vivendo.
Solo lei sa quanta fatica ha fatto lungo quelle rampe di Spilimbergo per allenarsi durante le intense, dure ripetute nel post lavoro.
Una cosa però, Katia, la sappiamo anche noi: l’ostacolo ci permette di capire cosa conta davvero nella vita. Mai dare per scontato, soprattutto quelle piccole GRANDI cose: lo faremo anche noi sempre. Detta alla tua maniera: fino al giorno dopo.
Grazie di questa tua magnifica testimonianza e complimenti!
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