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“Il covid non è stato un passaggio ordinario ma intenso. Ora la lenta rinascita”

Umane storie di  resurrezione: la testimonianza

“Il covid non è stato un passaggio ordinario ma intenso. Ora la lenta rinascita”

Le parole sono sempre poche e forse inadeguate ad esprimere lo spessore di alcune esperienze che oggi si vivono.

Quella che ha caratterizzato la mia vita dal punto di vista fisico, psicologico e spirituale, durante la malattia covid, porta ancora con sé aspetti che meritano di essere ulteriormente scoperti. Non vorrei trascurare nulla.

Tutto deve portare bene, rinascita, anche se può sembrare paradossale che da un male ne possa scaturire qualcosa di nuovo e di buono.

Ricordo un versetto del Vangelo della quinta domenica di quaresima che diceva: "Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo e non produce frutto".

Non è stato un passaggio ordinario, ma intenso, dove ogni aspetto di vita è stato messo duramente alla prova.

La Pasqua che ci approssimiamo a vivere esprime proprio nella sua natura, un passaggio: dalla morte alla vita. Un passaggio da quello che sembrava morto, inutile e distrutto una volta per sempre, a quello che inaspettatamente rinasce.

E in questa rinascita ti accorgi che non sei tu l’autore, il protagonista. Ci sono passaggi che vivi come impossibili alla tua natura umana, ma possibili a coloro che con meraviglia e stupore scoprono che nel cuore abita sempre un briciolo di fede.

Quella piccola fede capace di spostare le montagne, di vedere oltre e di riaccendere la luce dove fino ad un attimo prima regnava il buio.

Pur consapevole di essere in cammino e ancora molto lontano, ho cercato nel mio piccolo di mettere in gioco tutte le mie umane forze. Ho cercato di affidarmi sapendo quanto questa decisione sarebbe stata in grado di mettere in moto molte cose. Ogni più piccolo passaggio richiede di essere sostenuto dalla Grazia: "Voi senza di me non potete fare nulla". È all’interno di questa logica del cuore che ogni più piccola rinascita pasquale si rende visibile e operante dentro la malattia stessa.

La Sua è una presenza che ti accompagna, ti è accanto, ti parla attraverso tante circostanze.

Dalla malattia stiamo rinascendo. Un passo alla volta.

Il fisico sta rispondendo bene dopo le diverse terapie e fisioterapie. Così pure la parte psicologica che nonostante qualche ricordo impegnativo, è capace di coltivare molta positività. Ed infine l’angolo della spiritualità dove si vive con mistero la certezza di una Presenza: "Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi ed io vi ristorerò, dice il Signore", "Io sono con voi tutti i giorni".

Pensando al Vangelo di Pasqua che ascolteremo a breve, la mia attenzione si riflette su quella pietra così pesante capace di chiudere nei sepolcri tante persone che nella sofferenza non ce la fanno più, che sono al limite delle loro forze. Quella pietra non è capace di vincere nessuno quando permettiamo a Dio di risorgere negli eventi più dolorosi della vita, di lasciare che sia Lui a mettere mano ad una situazione troppo dolorosa.

La Pasqua che ci attende ogni giorno non sarà solo la ricerca di una guarigione fisica desiderabile e auspicabile per tutti, ma poter fare di ogni esperienza dolorosa che si affaccia nella nostra vita un’occasione per fidarmi e tramutare in bene ogni cosa. Poter far propria una frase molto bella di Ermes Ronchi che dice: "la pazienza di risorgere ogni giorno" e non solo a Pasqua.

Grazie di cuore a tutti per la preghiera e il sostegno avuto in quel faticoso periodo.

E con questo grazie, un ricordo speciale a chi ancora versa in condizioni difficili di salute o per motivi di lutto in famiglia.

Buona Pasqua a tutti

Fonte: Redazione Online
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