"Riapriamo lo Studiolo del Pordenone"
Appello di Tropeano anche per la candidatura a capitale della cultura
Lo Studiolo del Pordenone, il grande artista, oggetto di una mostra che ha chiuso i battenti circa un anno fa (oltre 40mila i biglietti staccati) è ancora chiuso. E, quindi, arriva l’appello dell’assessore alla Cultura Pietro Tropeano che auspica si trovi una soluzione "sarebbe la nostra punta di diamante per la candidatura a capitale italiana della cultura". Sulla stessa lunghezza d’onda la Fondazione Friuli "pronta e desiderosa di far ripartire il cantiere per arrivare al completamento dell’intervento senza ulteriori interruzioni", bloccati dall’emergenza pandemia.
Lo Studiolo si sviluppa su tre piani. La Fondazione Friuli è proprietaria di parte del piano terra (una stanza è di un privato) e del primo piano che ospita i fregi attribuiti al fratello del Pordenone, Bartolomeo; un altro privato, del secondo piano (il vero e proprio Studiolo) e di metà mansarda (l’altra metà appartiene alla Fondazione). "Si tratta - sottolinea Tropeano - di un momento storico per la città. E’ un edificio storico che il Pordenone ha affrescato e dove quindi ha lavorato. Inoltre, diverrebbe il punto di incontro per i turisti, un brand in vista del bando per la capitala italiana della cultura. Risolvere questo problema significherebbe dare alla città il suo grande monumento di riferimento dal punto di vista artistico e culturale". Il cantiere è fermo da più di un anno. La parte pregiata dell’edificio, ovvero gli affreschi, è restaurata e già fruibile; va completata tutta la parte muraria dell’edificio. Tempi: un anno dall’inizio dei lavori.
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