Cultura e Spettacoli
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Il De Sacchis on demand

Non solo agli Uffizi, al Louvre e all’Hermitage, anche Pordenone sta per mettere on demand le meraviglie legate al suo pittore Giovanni antonio de Sacchis, presto fruibile in internet 

Il De Sacchis on demand

In linea con quanto sta accadendo nel mondo, con tutti i più grandi musei, dagli Uffizi, al Louvre all’Hermitage, che mettono online le proprie meraviglie per consentire a chiunque di entrare virtualmente nei propri spazi espositivi, anche un condensato delle mostre su Giovanni Antonio de Sacchis, promosse dal Comune di Pordenone tra ottobre e febbraio, sarà presto fruibile in internet.
Il servizio, al quale si potrà accedere attraverso un apposito link dal sito www.comune.pordenone.it, verrà attivato nell’arco di qualche giorno.
"Il tempo di completare alcune incombenze tecniche - spiega l’Assessore alla Cultura, Pietro Tropeano - il materiale raccolto era enorme e tutto composto da immagini ad altissima risoluzione. E’ stato necessario comprimerne leggermente il peso, pur mantenendo un’ ottima qualità dell’immagine, perché potesse essere agevolmente utilizzabile in internet".
"Sarà possibile effettuare un tour virtuale nei luoghi, le tante chiese e piccole pievi disseminate nel nostro territorio, che ospitano gli affreschi del De Sacchis. Il materiale messo a disposizione raccoglie parte della mostra Pordenone Experience e parte di quanto era in visione nei touch screen del Museo Civico durante Il Rinascimento di Pordenone (l’esposizione principale tra quelle che hanno animato i mesi dedicati al De Sacchis ndr)".
Un viaggio virtuale che alle volte può essere perfino più comodo di quello reale, dal momento che consente di entrare nel dettaglio delle opere, per esempio zoomando dentro le stesse, cosa che sul posto non è sempre agevole; basti pensare agli affreschi che sono collocati per esempio nelle cupole o nelle volte delle absidi. Ogni dipinto è scomposto in centinaia di fotografie ad altissima risoluzione, che vanno a comporre un collage virtuale di grande efficacia. Un’operazione analoga, sempre riguardante le opere del Pordenone, è stata realizzata anche per la descrizione, attraverso touch screen, delle opere presenti nelle cupole della Chiesa di Santa Maria di Campagna a Piacenza.
"Abbiamo allo studio tante altre iniziative per non disperdere l’onda di interesse suscitata da Il Rinascimento di Pordenone - aggiunge Tropeano - l’emergenza Coronavirus ci ha momentaneamente stoppato, ma, non appena potremo, metteremo in cantiere una Fondazione di studi, vedremo di risolvere in tempi brevi l’impasse sullo studiolo dell’artista e riprenderemo ad organizzare periodicamente anche i tour reali, ossia le gite organizzate, sui luoghi che ospitano le opere del nostro maggiore artista".
Nel frattempo, da giovedì 9 aprile è partita #Museiadomicilio, altra iniziativa dell’amministrazione comunale, che si concreta nella pubblicazione nel sito del Comune di due articoli di approfondimento a settimana su temi afferenti alle esposizioni museali cittadine.
Piergiorgio Grizzo

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