Un museo a misura di pubblico
I lavori dureranno 1 anno, una sala dedicata a Umberto Chalvien. Avrà testi più accessibili, guide per non vedenti e non udenti, comunicazione specifica per l’autismo
Un anno di lavori che inizieranno a fine agosto 2023 e termineranno nell’estate del 2024, per un intervento pari a 500mila euro finanziati dal Pnrr: il Museo di Storia Naturale di Pordenone intitolato a Silvia Zenari sarà oggetto di un intervento di rigenerazione nell’ottica dell’accessibilità. Non si tratta di un semplice ammodernamento, ma di una revisione per l’abbattimento delle barriere architettoniche in parte fisiche (visto che il museo già non presenta grandi criticità) ma soprattutto quelle "immateriali" ossia quelle sensoriali, ad esempio l’illuminazione o la comunicazione non sufficientemente chiara tali da pregiudicare la comprensione da parte di tutti, o ancora un non chiaro percorso espositivo. Questo comporterà la chiusura al pubblico per un anno. per accogliere il cantiere in sicurezza.
"Abbiamo svolto un’analisi meticolosa - ha spiegato Erica Gaiatto architetta specializzata in architettura inclusiva di Global Project - partendo dal presupposto che le limitazioni della comunicazione (che comprendono anche illuminazione, il contatto con chi esercita servizi, i testi non leggibili di targhette e cartelli) sono delle barriere molto limitanti. Abbiamo redatto un Piano di eliminazione delle barriere architettoniche per poi lavorare su accoglienza, way finding, comunicazione". Sono previste mappe visivo-tattili, la riqualificazione dell’area esterna dove è alloggiato il mammut. Sono inoltre previsti corsi di formazione per operatori culturali comunali su come rapportarsi con persone con diverse disabilità, ad esempio per imparare nozioni fondamentali della Lingua dei Segni (Lis).
Il progetto vede il coinvolgimento di diversi attori, tra cui la Fondazione Bambini e Autismo, l’Immaginario Scientifico che rivedrà tutti i testi e come sono proposti i contenuti scientifici, Anffas. Nell’ambito di questa revisione, "dedicheremo una delle sale a Umberto Chalvien" ha annunciato in conferenza stampa l’assessore alla Cultura Alberto Parigi ricordando lo storico direttore del museo. "Il progetto è stato interamente finanziato con fondi Pnrr, la parte più consistente per la multimedialità (e dunque anche tutta l’impiantistica necessaria) ma anche per alcuni lavori di eliminazione delle barriere architettoniche" ha aggiunto Giuseppe Verdichizzi assessore ai Lavori pubblici, ricordando la storia dell’edificio acquisito nel 1861 dal Comune dalla famiglia Amalteo Pischiutta divenuto sede museale nel 1969. "Il Pnrr non è una cornucopia che eroga soldi all’infinito - ha concluso il sindaco Alessandro Ciriani - i bandi devono superare la valutazione. Questo progetto è stato redatto con metodo partecipativo (quando lo si può fare lo facciamo, nel caso dell’ex Fiera non è stato possibile per una questione di tempo). Si lavora sull’accessibilità perché non si tratterà di distinguere tra normodotati e persone con disabilità, anzi l’obiettivo sarà non accorgersi nemmeno che c’è un Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche".
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