Biblioteca del Seminario, sabato 9 novembre ore 10 Le Cinquecentine
In un poderoso catalogo le Cinquecentine della Biblioteca del Seminario
Sabato 9 novembre alle ore 10 nel Teatro del seminario diocesano di Pordenone viene presentato in anteprima un corposo volume di 835 pagine con ricerca storica, tavole e illustrazioni. Si tratta de “Il Catalogo Le Cinquecentine della Biblioteca del Seminario di Concordia-Pordenone”, curato da Andrea Marcon e Silvia Raffin, edito dal Seminario Diocesano di Concordia-Pordenone e dall’Accademia "San Marco" di Pordenone, curato per la parte editoriale da Anna Maria Domini e stampato dalla Tipolitografia Martin (Cordenons).
Il programma della mattinata prevede: alle ore 10 saluti del Rettore del Seminario don Marino Rossi e Paolo Goi presidente emerito dell’Accademia San Marco; intervento degli studiosi prof. Edoardo Barbieri dell’Univ. Cattolica di Milano, Silvia Raffin e Martina Cecone.
La pubblicazione riporta i risultati ottenuti dalla importante operazione di ri-catalogazione e studio delle edizioni a stampa datate o databili al XVI secolo. L’obiettivo: illustrare ricchezza, prestigio e rarità di oltre 1.500 edizioni appartenenti alle collezioni antiche, spesso ignote anche agli studiosi. Il catalogo è corredato da una "nota a margine" a firma del professor Edoardo Barbieri, noto bibliografo e docente di bibliologia alla Univ. Cattolica di Milano, ospite d’onore alla presentazione dell’impresa editoriale.
Il lavoro è frutto di un lungo lavoro, avviato nel 2020 grazie alla Fondazione Friuli che ha sostenuto la prima fase dell’intervento di catalogazione, ed è proseguito con successivi finanziamenti della Banca 360 FVG e della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia per il progetto Books on the Move grazie al quale le cinquecentine della Biblioteca del Seminario diocesano di Concordia-Pordenone, oltre al completamento dell’inventario e all’edizione del catalogo, è stato possibile passare alla digitalizzazione e messa on line sulla piattaforma Internet Archive di oltre 46.000 pagine, ideare la promozione del patrimonio per mezzo di conferenze divulgative, creare una mappa virtuale che desse conto della provenienza geografica del materiale librario, studiarne la dispersione negli ultimi due secoli attraverso l’esame di tre inventari ottocenteschi, i cui risultati sono riportati nell’Appendice al volume. Quest’ultimi approfondimenti, a cura di Martina Cecone e di Michela Petris, hanno permesso di evidenziare la percentuale di dispersione dei materiali (talvolta assolute rarità, addirittura sconosciute ai repertori attuali) e di portare alla luce la storia relativa ai precedenti possessori attraverso la lettura di ex libris e l’individuazione di note manoscritte.
Fra i lasciti più consistenti si ricordano i fondi Paolo Bevilacqua (1713 ca.-1800), Carlo Fontanini (1766-1848), Ludovico Pelleatti (1778-1825), Francesco Rizzolati (1785-1864) e dei Cappuccini di Pordenone.
Patrimonio librario della Biblioteca. Oltre ai libri risalenti al Cinquecento, la Biblioteca vanta un patrimonio bibliografico costituito da un piccolo nucleo di manoscritti (tre risalenti al periodo medievale), una quarantina di incunaboli ("libri in culla"), decine di migliaia di edizioni dei secoli XVII-XVIII, cui si aggiungono le monografie moderne relative alle scienze teologiche e religiose, umane e antropologiche, all’arte e alla storia locale, per un totale complessivo di circa 140.000 volumi. Numerosi sono pure i periodici, presenti dal primo fascicolo, enciclopedie sia italiane che straniere e sussidi bibliografici di vario genere.
Fruizione. Le notizie sulle risorse e le relative schede descrittive sono direttamente consultabili nel catalogo in rete "Biblioest" del polo regionale (https://www.biblioest.it/SebinaOpac/.do) con condivisione dei dati a livello nazionale nel catalogo collettivo "Opac SBN" (Sistema Bibliotecario Nazionale).
Servizi. Oltre al prestito librario e di document delivery, la Biblioteca del Seminario garantisce i servizi di reference, riproduzioni analogico/digitali, visite guidate. Impegnata a promuovere il proprio patrimonio, collabora con enti e associazioni culturali del territorio, ospita corsi culturali e d’arte, partecipa a mostre ed esposizioni, accoglie studenti universitari per tirocini curriculari e ragazzi per inserimenti lavorativi volti a valorizzare la loro autonomia, collabora con volontari di ogni età. Riconosciuta di interesse regionale, la Biblioteca è accessibile a chiunque come in una biblioteca pubblica.
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