La "busa dei morti"
Ricordi di vecchie epidemie in città. Usata per sepolture comuni
Quella del coronavirus non è certo la prima epidemia che interessa la città di Pordenone. In passato ce ne sono state molte che hanno falcidiato la popolazione ben più di quanto sta avvenendo ora, anche se le cose - per vari motivi - non possono facilmente essere paragonate.
Da ricordare che le sepolture, nelle epoche passate, venivano effettuate nei pressi delle chiese. Non fu più possibile farlo nei periodi epidemici, questo per la grande quantità di persone che erano da seppellire in poco tempo.
Si decise così di farlo in una zona periferica. In particolare fu individuata quella compresa tra Borgo Corai e il corso del Noncello, un’area che ancor oggi alcuni ricordano per la “busa dei morti”, per le sepolture comuni.
Poco distante da lì era stata costruita la chiesa di San Lazzaro, con una stradina di accesso che le vecchie mappe indicano come via San Lazzaro.
Nei nuovi percorsi pedonali progettati recentemente varrebbe la pena individuare il luogo con esattezza, indicarlo e renderlo accessibile.
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