“Le otto montagne” il film in sala dal 22
Arriva a Cinemazero il film tratto dall'omonimo romanzo di Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega, con Luca Marinelli e Alessandro Borghi
È una storia essenziale e per questo autentica, profonda, ancestrale, quella narrata ne “Le otto montagne”, che da domani 22 dicembre arriva anche a Cinemazero. Il film diretto dalla coppia Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, vincitore del Premio della giuria al festival di Cannes, è tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Cognetti, Premio Strega nel 2017. Racconta la storia dell'amicizia che lega il montanaro Bruno, interpretato da Alessandro Borghi, e il cittadino Pietro (Luca Marinelli), uniti sin da bambini. Sulle vette, Pietro va e viene, in cerca di un posto nel mondo. Entrambi sperimentano perdite e amore, sofferenza e gioia, l’uno vive la pace, l’altro l’inquietudine.
«Questo è un film che non puoi vedere su un tablet, va visto in sala, in un'esperienza sociale che è reale condivisione», è il commento di Marinelli, cui fa eco Borghi: «Nel mio tempo libero vado al cinema, sono affamato e spero che anche il pubblico torni a diventarlo».
Il film è stato girato nelle terre alte, senza ausilio di effetti speciali. «Non abbiamo dovuto simulare le emozioni, siamo stati investiti da quelle emozioni, - prosegue Borghi. - Sono esperienze produttive sempre più rare al cinema e ancora di più nelle serie tv, in Italia ma anche all'estero. Ti ritrovi a immaginare Los Angeles a Torpignattara perché tanto il blue screen e altri trucchi ti aiuteranno, tutto è simulazione, tutto è immaginazione, invece noi tra quelle montagne ci abbiamo vissuto per davvero, immersi in quella natura potente che ci ha cambiati».
Per due anni, i registi e lo scrittore Paolo Cognetti hanno vissuto in Valle d'Aosta, a duemila metri, dove hanno costruito una vera e propria casa, cuore della storia, che rimane, un luogo fisico in cui si potrà continuare ad andare. È stata un'esperienza nell'esperienza, che ha aiutato i protagonisti e il resto del cast - Filippo Timi, Elena Lietti ed Elisabetta Mazzullo - a camminare insieme in alto, lasciando da parte, come ha sottolineato Cognetti, «quell'ego grande di cui è pieno il mondo del cinema».
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