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Irse: dal 25 gennaio Narratori d'Europa

L'Irse propone  un viaggio tra i Narratori d’Europa fra memoria, consapevolezza, responsabilità. storie di un’Europa inedita e poco conosciuta

Irse: dal 25 gennaio Narratori d'Europa

 

 

“Storie nella storia del Novecento” è il tema della nuova edizione di “Narratori d’Europa”, la serie di incontri su e con gli autori ideata e curata dal 2011 da Stefania Savocco, docente di lettere, operatrice culturale, organizzata dall’IRSE, Istituto Regionale di Studi Europei, con sede a Pordenone. Si inizia con “Anime baltiche” dello scrittore, giornalista e viaggiatore olandese Jan Brokken lunedì 25 gennaio (ore 15.30), in diretta streaming su piattaforma digitale, con accesso gratuito dal link: bit.ly/IRSE_NarratoriEuropa2021e dal giorno seguente in differita sul canale Youtube e sulla pagina Facebook dell’IRSE.

Seguono alter tre appuntamenti settimanali fino al 16 febbraio: l’occasione di un accostamento originale, - con letture e approfondimenti multimediali, interviste - di quattro libri, selezionati quest’anno sul filo rosso delle “terre d’Europa silenziose”, di cui non sentiamo spesso parlare perché oscurate geograficamente dalle nazioni più potenti che sono costantemente al centro dei riflettori. Dopo “Anime baltiche”, seguiranno “Patria”, dello spagnolo Fernando Aramburu, “L’ottava vita” della scrittrice georgiana Nino Haratischwili e “Eugenia” di Lionel Duroy, su vicende dimenticate nella Romania tra le due guerre.

Novità rilevante, per questa edizione 2021, è l’incrocio di “Narratori d’Europa” con il nuovo progetto IRSE “Memoria, Consapevolezza, Responsabilità: storie di un’Europa inedita e poco conosciuta”, rivolto a studentesse e studenti delle Scuole Secondarie regionali di Secondo Grado. Storia, letteratura e tecnologia digitale sono le coordinate in cui si inscrive il Progetto, sostenuto dalla Regione, ideato per favorire l’approfondimento della storia del Novecento attraverso la letteratura contemporanea: per stimolare la consapevolezza e il senso di responsabilità per una cittadinanza attiva, grazie al confronto fecondo fra la prima metà del Novecento e le sfide dell’attualità.

Consultabile online al link bit.ly/IRSE_MemConsResp il Progetto propone agli studenti di realizzare un video breve (della durata fino a 15 minuti), partendo proprio da uno dei quattro romanzi che scandiscono la serie “Narratori d’Europa”, legati dal titolo “Storie nella storia del Novecento”.

“Abbiamo scelto appositamente romanzi che ripercorrono molti avvenimenti cruciali del XX secolo – sottolinea la curatrice Stefania Savocco – e lo fanno attraverso saghe familiari, storie a volte di personaggi famosi, come in ‘Anime baltiche’, ma soprattutto di vita quotidiana, relazioni e sentimenti, tragedie, ma anche ricerca personale di felicità, ambizioni, successi. Con particolare attenzione il progetto focalizza sui decenni tra le due guerre, anni di crescita economica e imprenditoriale, di avanguardie culturali, arte e musica, con diversi protagonisti spesso di origine ebraica, ma anche periodo di odi razziali e nascita di totalitarismi”. Nel “Kit Studenti” caricato sul sito i partecipanti troveranno alcuni estratti significativi di ciascun romanzo e le indicazioni tecniche per la realizzazione del video, che prevede riprese in orizzontale e un elaborato in formato mp4, da trasmettere via wetransfer a irse@centroculturapordenone.it entro il 13 marzo 2021, unitamente ai form previsti dal bando.

Jan Brokken con “Anime baltiche” ci guiderà fra le strade di Riga, dove Janis Rose fondò un’importante casa editrice nel 1914, contribuendo al risveglio culturale di un Paese che si sarebbe di lì a poco liberato dal giogo zarista; e nelle piazze di Vilnius, dove i carri armati sovietici uccisero chi, come Loreta Asanaviciute, rifiutava di cantare in una lingua che fosse imposta e non la propria; o nell’auditorium di Tallinn, dove il compositore estone Arvo Pärt condusse una rivoluzione non armata, ma fatta di un’esplosione di voci, attraverso le parole del suo “Credo”. In “Patria”, di Fernando Aramburu, scopriremo invece i Paesi baschi – Euskadi, nella loro lingua – e ci immergeremo nella storia di un’amicizia finita ai tempi dell’Eta. Non solo una vicenda di terrorismo che guarda alle ragioni delle vittime come a quelle dei carnefici, ma soprattutto, un ammonimento a valutare come le seduzioni separatiste e le tentazioni a rivendicare una propria identità sulla base di presunte istanze libertarie siano sempre vive in un’Europa che pure nelle sue radici – il Manifesto di Ventotene del 1941 – sognava il superamento dell’orizzonte nazionale. Nino Haratischwili e “L’ottava vita (per Brilka)” ci consentirà di conoscere “il Paese che, con i suoi abitanti, promuove qualità amabili come la sacra ospitalità e meno amabili come pigrizia, opportunismo e conformismo”, la Georgia, un tempo la Colchide della maga Medea, che nel racconto ha la sua moderna pozione in una cioccolata seducente e ferale, la cui ricetta segreta passa di generazione in generazione all’interno della famiglia Jaschi. Con Lionel Duroy, già reporter per il quotidiano Libération, andremo infine a Bucarest e a Iasi, nelle città dove gli ebrei ci appariranno considerati ladri e ingannatori perché insediatisi in posti che si sarebbero voluti riservati ai romeni. “Eugenia” è un libro sul pregiudizio e spiega come i regimi autoritari si possano imporre laddove vi siano omertà, occhi bassi e ignavia.

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