Il virus non blocca il Festival di Musica sacra
Il filo rosso del progetto triennale sarà "Trinitas. Trinità dell’umano", che prende avvio con "Pater"
Sarà un Festival di fiducia per una ripresa completa di tutta la realtà, anche culturale, gravemente ferita dalla pandemia. L’ispirazione di tutto il programma triennale del Festival si richiama al concetto di trinità, sacro pur nella sua radice umanissima di Padre, Madre e Figlio. Un riferimento senza dubbio alla Bibbia ebraico-cristiana, in cui il Padre è l’iniziatore di ogni cosa, ma anche richiamo alle altre religioni": così mons. Luciano Padovese, presidente di Presenza e Cultura, ha introdotto la presentazione della 29ma edizione del Festival internazionale di Musica sacra (da agosto a dicembre), promosso da Presenza e Cultura e Centro iniziative culturali Pordenone.
Con lui la presidente del Cicp Maria Francesca Vassallo, i rappresentanti dei diversi organismi operanti nella Casa dello Studente di Pordenone, quelli della Regione (assessore Tiziana Gibelli) e del Comune di Pordenone (assessore Pietro Tropeano), nonché gli sponsor.
Nel merito del programma sono intervenuti i direttori artistici Franco Calabretto e Eddi De Nadai, e per la parte artistica e di laboratorio Giancarlo Pauletto e Silvia Pignat.
TRINITAS
Il filo rosso del progetto triennale sarà "Trinitas. Trinità dell’umano", che prende avvio con "Pater": nonostante alcune rinunce e ridimensionamenti a causa del Covid-19, il Festival proporrà prestigiose produzioni musicali (tutti i concerti nel Duomo Concattedrale di San Marco in Pordenone) come l’intenso concerto di narrazione a due voci con il cantautore e compositore Simone Cristicchi (voce e chitarra) e Otac Benedikt, monaco benedettino del monastero ortodosso Deani in Kosovo, la più grande chiesa medievale dei Balcani con il più grande affresco bizantino conservato fino a noi; e come l’evento inaugurale, affidato alla gregoriana Schola Cantorum del Pontificio Istituto di Musica Sacra diretto da Karl Prassi, e il viaggio nella scrittura musicale di Aquileia proposto dall’Odhecaton Ensemble, diretto da Paolo Da Col. Musica del Seicento sia per l’Ensemble Canto Fiorito Vilnius sia per i Madrigalisti di Intende Voci diretti da Mirko Guadagnini. La musica sacra contemporanea sarà invece proposta dal Virgo Vox Ensemble.
In mezzo una puntata sul "Padre della Musica europea" Johann Sebastian Bach, a conclusione della masterclass di organo di Elisabeth Zawadke, in programma a settembre a Spilimbergo.
EVENTI
COLLATERALI
Il Festival includerà anche un ricchissimo programma di eventi collaterali a integrazione dell’approfondimento dedicato al "Pater": le mostre d’arte in varie sedi del Friuli Occidentale con gli omaggi al fotografo Danilo De Marco a San Vito al Tagliamento, ai pittori Paolo Figar a Cordenons e Paolo Del Giudice a Sesto al Reghena.
Non mancherà un’incursione nel teatro "semiserio" de I Papu (il 14 dicembre) che proporranno uno spettacolo commissionato dal Festival in sinergia con l’Ute; come pure ulteriori appuntamenti musicali nati dalla collaborazione con il Conservatorio di Udine.
E ancora le due visite guidate (ad Aquileia e a Villa De Claricini Dornpacher a Bottenicco di Moimacco) e quattro dibattiti di approfondimento storico dedicati al periodo del Patriarcato di Aquileia, nonché diversi laboratori (tra cui tre dedicati ai bambini che prevedono anche la stampa 3d di scenari che ricreano il periodo storico) e quelli realizzati a scuola con sei illustratrici che proporranno dialoghi tra musica, animazione espressiva e illustrazione, ovvero Paola Franceschini, Federica Pagnucco, Marta Lorenzon, Alessandra Cimatoribus, Glenda Sburelin, e la mostra di opere illustrate di Sarolta Szulyovszky.
N.Na.
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