Il Vajont di tutti
Lo spettacolo di Andrea Ortis è un quadro dell’Italia del Dopoguerra e l’analisi del disastro del ’63. Dopo il debutto a Erto sulla diga, verrà proposto anche a Maniago il 16 ottobre e a Sacile il 22
Dopo il debutto sulla diga del Vajont di sabato scorso e le due date in programma i prossimi 12 e 13 ottobre al Teatro Rossetti di Trieste, arriverà anche nel Circuito ERT Il Vajont di tutti, riflessi di speranza, spettacolo firmato dal regista e attore friulano Andrea Ortis. Il Vajont di tutti andrà in scena domenica 15 ottobre alle ore 21 Teatro Ristori di Cividale, lunedì 16 ottobre alle 20.45 al Teatro Verdi di Maniago, martedì 17 ottobre alle 20.45 al Teatro Lavaroni di Artegna e domenica 22 ottobre alle 21 al Teatro Zancanaro di Sacile. Sui palchi regionali saliranno - assieme ad Andrea Ortis - Michele Renzullo, Selene Damaria e i cantanti Mariacarmen Iafigliola, Elisa Dal Corso e Jacopo Siccardi. Lo spettacolo è una coproduzione MIC International Company e Teatro Stabile del FVG.
Il lavoro di Andrea Ortis si sviluppa su due binari narrativi paralleli: da una parte si assiste a un racconto della catastrofe ambientale del 9 ottobre 1963, ricostruita nel dettaglio grazie anche ai documenti processuali e alle sentenze definitive; dall’altra si ricostruisce lo scenario storico del secondo dopoguerra, con particolare riferimento agli anni 40, 50 e 60. Ne esce il ritratto di un’Italia che vuole rialzarsi dopo le due guerre mondiali: un’Italia che inventa, che scopre, che sperimenta, che realizza grandi opere civili e che, in meno di vent’anni, ricostruisce se stessa e parte del proprio futuro.
Sul palco Andrea Ortis conduce il pubblico in una sorta di viaggio nel tempo, avvincente e carico di tensione. Il suo racconto è intervallato dalla presenza in scena di due ambienti differenti: lo studio dell’ingegner Carlo Semenza, responsabile del dipartimento di idraulica della SADE e progettista della diga del Vajont, e la casa di Tina Merlin, unica giornalista dell’epoca a lottare strenuamente a fianco delle popolazioni montane calpestate nei loro diritti. Il narratore entra ed esce di scena, raccontando le dinamiche geopolitiche della rinascita, la rivoluzione musicale e di costume, quella tecnologica e civile. Una serie di proiezioni animate diventa un supporto storico- documentale di assoluto valore, sia esso riferito allo spaccato storico del dopoguerra con tutti i più grandi accadimenti del tempo e i più importanti personaggi del periodo, sia esso riferito alla tragedia del Vajont. Si assiste all’alternarsi tra passaggi narrati e momenti in cui Carlo Semenza e Tina Merlin svolgono la loro azione scenica in una sorta di flashback temporale. La riflessione sulla tragedia del Vajont si interseca poi con il racconto di altre tragedie più vicine a noi nel tempo, da Rigopiano alle recenti alluvioni in Emilia Romagna e Marche, passando per Viareggio, L’Aquila, Amatrice e tante, troppe altre.
Lo spettacolo è realizzato con il patrocinio del Comune di Longarone, Comune di Erto e Casso, Fondazione “Vajont 9 ottobre 1963”, Associazione culturale Tina Merlin. Partner per le tappe del Friuli Venezia Giulia: Associazione Regionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Artigiane, Zadružne banke del Friuli Venezia Giulia.
Prevendite online su ertfvg.vivaticket.it o contattando le biglietterie dei quattro teatri: Cividale del Friuli (0432 731353 / 388 4969684 - teatroristori@cividale.net), Maniago (0427 709063 – museocoltellerie@maniago.it), Artegna (331 8210675 – info@teatroartegna.it) e Sacile (0432 780623 – info@teatrozancanaro.it). Info su ertfvg.it.
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