Dal 5 al 7 dicembre, l’edizione 2020 della Scuola Pasolini
Organizzata per il terzo anno consecutivo dal Centro Studi Pasolini di Casarsa e in collaborazione con la Sorbonne, università di Parigi
A cura del Centro Studi di Casarsa
Dal 5 al 7 dicembre torna la “Scuola Pasolini”
di alta formazione in una edizione tutta on line
Si terrà tutta on-line, dal 5 al 7 dicembre, l’edizione 2020 della Scuola Pasolini, organizzata per il terzo anno consecutivo dal Centro Studi Pasolini di Casarsa. Il Covid aveva già costretto lo spostamento dalla sua tradizionale collocazione estiva al periodo invernale; l’emergenza sanitaria tutt’ora in corso fa sì che le date programmate rimangano valide, ma nella nuova formula: una scelta obbligata. “Abbiamo voluto assolutamente mantenere l’appuntamento – la Presidente del Centro, Flavia Leonarduzzi – nonostante le difficoltà del periodo, perché si tratta per noi di un momento irrinunciabile all’interno della programmazione. Organizzare per il mondo accademico uno fra i più prestigiosi momenti di alta formazione sull’opera pasoliniana, qualifica a livello internazionale l’attività del Centro Studi di Casarsa. Speriamo di poter recuperare nella primavera del 2021 anche quel contatto con il territorio che per ora è impedito e che costituisce un aspetto fondamentale del progetto. Stiamo pensando a un evento in appendice alla Scuola, che per i partecipanti sarà occasione sia di studio che di conoscenza dei luoghi pasoliniani”.
Organizzata in collaborazione con la Sorbonne Université Parigi, il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste e la Società Italiana per lo studio della Modernità Letteraria (MOD) diretta da Marco Antonio Bazzocchi, la Scuola è sostenuta da Regione, Comune di Casarsa della Delizia e Fondazione Friuli e si rivolge a studenti universitari, laureandi o dottorandi di qualsiasi nazionalità il cui lavoro di studio verta appunto sull’opera di Pasolini.
Sono venti i partecipanti (selezionati fra oltre 40), quest’anno in prevalenza italiani, provenienti dalle più importanti Università: alcuni hanno già la laurea magistrale, altri sono dottorandi, qualcuno è docente, tutti sono comunque avanti nel loro percorso di ricerca. Diversi, poi, hanno già preso parte alla Scuola negli anni precedenti. “Si è creata una grande comunità, non solo scientifica – sottolinea Lisa Gasparotto, docente dell’Università di Milano-Bicocca, che coordina la Scuola con Paolo Desogus della Sorbonne Université Parigi – testimoniata dalle stesse domande ricevute, nelle quali i giovani hanno rilevato l’importanza di questa occasione non solo per avanzare nella loro ricerca, ma anche per gli importanti rapporti umani che si sono creati”. Un progetto, quello della Scuola, che oltre ad affermare quanto, ancora e sempre, sia di interesse lo studio di Pasolini, “rispetto ad altre occasioni – prosegue Gasparotto – offre possibilità di dialogo e confronto che difficilmente si trovano altrove, attraverso la dimensione didattica che crea un rapporto molto più diretto con docenti e relatori di cui gli allievi in genere sono piuttosto abituati a leggere i lavori”.
Il tema dell’edizione 2020 della Scuola è “Le forme del romanzo”, con lezioni, seguite da dibattiti, dedicate all’opera narrativa di Pasolini alla luce delle implicazioni tematiche, linguistiche e poetiche dell’intero corpus pasoliniano. Sarà inoltre valorizzato l’approccio comparativo tra il romanzo di Pasolini e l’opera di autori italiani e stranieri da lui frequentati, insieme a un approfondimento sul rapporto tra la prosa pasoliniana e altri linguaggi artistici, come la pittura e il cinema.
Come sempre è di altissimo profilo accademico il gruppo di esperti che parteciperanno in qualità di docenti a questa autorevole masterclass: tra i nomi figurano quelli di Marco Antonio Bazzocchi (Università di Bologna), Silvia De Laude (saggista e curatrice editoriale), Roberto Galaverni (critico letterario del Corriere della Sera), Robert Gordon (University of Cambridge), Davide Luglio (Sorbonne Université), Gianluca Picconi (Università di Genova), Pasquale Voza (Università di Bari), a cui si aggiunge la presenza di Walter Siti (Università di Pisa), la cui nota figura di scrittore e critico si accompagna a quella di curatore dell’opera completa di Pasolini per “I Meridiani” di Mondadori.
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