Ciclismo, Drigo è commissario di gara nazionale: sogno avverato
Insegnante alle medie di Annone, è una dei quattro volti nuovi del Veneto
Laura Drigo è commissario di gara nazionale. La docente di Cordovado (insegna matematica e scienze alle scuole medie di Annone Veneto) è una dei quattro nuovi commissari nazionali del Veneto, al cui comitato regionale Fci va riferimento in virtù e le origini portogruaresi.
Laura, come ti sei avvicinata al mondo del ciclismo?
Il ciclismo ha sempre fatto parte della mia vita, basti pensare che avevo appena sei mesi quando assistetti alla prima corsa. Ho sempre seguito lo zio Pietro Pavan, buon cicloamatore, e ho mantenuto la passione nonostante gli impegni universitari. Dopo la laurea, il matrimonio e la maternità, ho preso a collaborare con le giurie finché non mi sono decisa a compiere il passo e a diventare giudice regionale.
Non deve essere stato facile conciliare lavoro, famiglia e passione per le due ruote.
Infatti presi al volo l’ultimo treno per diventare regionale con una bimba di pochi anni. Pensavo che non si sarebbe mai realizzato il sogno di diventare nazionale per i limiti di età. Ci si è messa anche la pandemia a bloccare i corsi per cui ho pensato proprio all’addio. Invece la Fci ha tenuto per buona l’età alla preiscrizione così sono riuscita a iniziare l’iter. Dei cento candidati iscritti, trenta sono stati scartati subito e solo sedici sono stati ammessi all’esame finale. Il corso online è andato molto bene e il mio sogno è stato finalmente coronato.
Quali saranno le prossime designazioni?
La prima gara per me sarà la corsa per dilettanti di Silvella di Cordignano in calendario il 21 marzo, quindi il 23 sarò ancora impegnata in una prova su strada. Di rilevante a fine giugno sarà il meeting nazionale giovanile di Conegliano, dopo di che mi tufferò felicemente nella programmazione su pista, la mia disciplina preferita.
Un maestro riconosciuto della pista, il compianto Demetrio Moras, non ha mai nascosto le difficoltà alle quali va incontro il giudice di gara.
È proprio vero. Eppure la pista mi piace perché è molto attiva, si sa quando inizia la riunione e non quando finirà. Inoltre, essendo insegnante, mi favorisce il fatto che le gare si svolgano in genere il mercoledì nella fascia pomeridiano-serale e nei mesi estivi. Sono stata impiegata spesso al velodromo di Pordenone, dove per due anni sono stata componente alla Tre Sere internazionale, mentre lo scorso settembre ho seguito i campionati italiani giovanili. Mi piace tanto la pista, mi ha sempre affascinato ed essendo originaria di Portogruaro ho frequentato assiduamente il Mecchia fin da bambina.
Come è accolta un commissario donna in un mondo così tradizionalista come il ciclismo?
Veramente bene. In Veneto soprattutto le donne rappresentano l’eccellenza e pertanto sono pienamente rispettate. Devo ammettere che non ho mai incontrato problemi con nessuno e da insegnante non faccio fatica a farmi capire e rispettare. Per fortuna fra i commissari le donne sono in grande ascesa.
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