Aspettando il Giro d’Italia sabato 17 ottobre in Val Tramontina
Alle 17, a Tramonti di sotto, presentazione del libro “Un giorno da inventare” di Giorgio Felcaro; alle 20.30, Tramonti di Sopra, Voe..di Gîr d’Italie”, spettacolo di Dino Persello
C’è voglia di Giro d’Italia, in val Tramontina è passato 33 anni fa, nell'87, e i ricordi sono rimasti indelebili. E aspettando il suo ritorno, domenica 18 ottobre, in valle si moltiplicano gli eventi. Due gli appuntamenti sabato 17, nella sede della Proloco di Tramonti di Sotto Giorgio Felcaro presenta il suo romanzo “Un giorno da inventare”, racconto dell'avventura di un gruppo di ragazzi in bici da Cormons a Tramonti, animato dagli interventi attoriali di Claudio Moretti. La sera dello stesso giorno la scena, nella Sala Polifunzionale di Tramonti di Sopra alle 20.30, sarà per Dino Persello, artigiano della parola e del teatro, che darà anima e corpo al “Voe..di Gîr d’Italie”, partendo dai propri ricordi, tra aneddoti, curiosità, riflessioni, costume popolare, col suo tocco leggero, spumeggiante di ironia. Ad arricchire la performance il commento musicale ad opera del giovane pianista Teo Luca Rossi al pianoforte e del tenore Andrea Binetti, tenore e artista a tutto tondo, portabandiera dell’operetta, collaboratore del Teatro Verdi di Trieste, con brani d'epoca e a tema. Persello fu iniziato alla passione per il ciclismo a 9 anni dal padre, che nel pollaio aveva vergato la scritta “Abbasso Coppi – viva Bartali”. Da allora le sue “gite fuori porta” per seguire gli eroi del momento con famiglia e amici scandirono quasi il ritmo della vita. Tra i ricordi indelebili il passaggio del Giro a Gemona l'anno successivo al terremoto e l'omaggio, in un paese sospeso in un commosso silenzio, dei ciclisti con la bicicletta a mano da Gemona bassa a Gemona alta. A punteggiare il racconto, tra momenti epici che tanto significavano per il popolo italiano, tanti aneddoti simpatici come il ciclista più cattivo, i soprannomi dei ciclisti e i cartelli del pubblico. E ancora la storia del ciclista più elegante, Jacques Anquetil, e dell’ eterno secondo Raymond Poulidor, il perdente più amato. Ma ci sarà spazio per ricordare anche le ultime imprese di atleti straordinari, come Filippo Ganna, entrato nella storia del ciclismo il 25 settembre 2020, vincendo l'oro nella prova a cronometro ai Mondiali di Imola, che curiosamente si chiama come il vincitore del primo Giro d’Italia nel 1909, Filippo Ganna. E un pensiero di gratitudine non potrà non essere dedicato a Enzo Cainero, che negli ultimi 15 anni ha portato per 12 volte il Giro in Regione. “Voe..di Gîr d’Italie” è dunque una combinazione di ricordi, emozioni, costume popolare, passioni, affetti per uno sport, il ciclismo, di enorme e storica valenza socioculturale. L'ingresso è libero.
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