Siccità, dal Consorzio di bonifica Meduna Cellina l’acqua a 11 mila aziende
Se aprile e maggio pioverà poco scatterà la distribuzione oculata
Il territorio pordenonese presenta un’orografia estremamente varia e una varietà imponente di corsi d’acqua. L’alta pianura è formata da terreni magri e permeabili. Questa caratteristica cambia radicalmente nella zona delle risorgive dove il terreno da ghiaioso diventa fine tanto da configurarsi progressivamente come argilloso e pesante, per cui riesce a trattenere l’acqua.
Ne consegue che nella parte alta è necessario bagnare i campi con regolarità, mentre nella zona bassa è sufficiente effettuare le irrigazioni due volte nel corso dell’estate.
Sono considerazioni del direttore del Consorzio Cellina Meduna, ing. Massimiliano Zanet, che ci offre alcune informazioni in merito al ruolo svolto da questo organismo con la fitta rete di distribuzione che fa arrivare l’acqua alle circa undicimila aziende agricole consorziate per l’irrigazione (attiva dai primi di giugno). In quanto all’estensione, i terreni di ciascuna variano dai due ai duecento ettari.
Il relazione al ruolo del Consorzio, per la zona alta (sopra la Pontebbana) si parla di sistema di irrigazione, mentre per la bassa si parla di opere di mantenimento della rete idrica con sfalcio e pulizia dei fossi.
Assumono notevole importanza per l’accumulo dell’acqua piovana, distribuita tra la fine di luglio e i primi di agosto, i serbatoi formati da tre dighe sul Meduna e due sul Cellina.
Per l’irrigazione, all’acqua dei fiumi si aggiunge quella di questi invasi.
Attualmente sono custoditi 40 milioni di metri cubi nei tre bacini del Meduna e 10 milioni nei due del Cellina. Sono quantitativi in linea con quelli degli anni scorsi.
Se nei mesi di aprile e maggio pioverà poco, l’acqua sarà distribuita con piani molto oculati.
Parlare per noi di siccità è prematuro, dato che nel Pordenonese le precipitazioni di solito si verificano in primavera.
Purtroppo manca la riserva delle nevicate, comunque per ora attendiamo gli eventi meteorologici che nessuno può prevedere oltre i quattro, cinque giorni. Pertanto evitiamo di essere pessimisti e restiamo in fiduciosa attesa.
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