La situazione della nostra diocesi
La giornata dei poveri insegna la solidarietà
Anche nel monitoraggio Diocesano che ha coinvolto 10 Caritas Parrocchiali e 14 Caritas di Unità Pastorale/Foraneale i numeri rilevati fanno vedere come ci le nostre comunità siano state chiamate a uno sforzo importante. Per esempio nei mesi di febbraio 114 singoli e 436 nuclei famigliari avevano richiesto e ottenuto aiuti alimentari, nel mese di aprile in pieno lockdown i singoli aiutati sono tramite aiuti alimentari sono stati 136 mentre le famiglie mentre i nuclei famigliari sono stati 560. Questo sebbene alcune Caritas Parrocchiali, per questioni di sicurezza abbiano fatto fatica a garantire la stessa disponibilità di apertura per la distribuzione di aiuti concreti, e nonostante le istituzioni a vari livelli abbiano messo in campo varie iniziative per contenere il disagio economico (buoni spesa, sussidi), ma anche un consistente impegno di volontari impegnati.
Lo stesso Emporio Solidale nell’arco di un mese è passato da circa 150 nuclei famigliari assistiti a circa 250, servendo soprattutto la città di Pordenone ha dovuto far fronte a chi non aveva avuto accesso ai buoni alimentari.
Uno sforzo dicevamo che ci ha avvicinato a nuove situazioni che si trovavano a vivere l’inedito di una situazione di pandemia.
Fortunatamente una parte di queste situazioni sono rientrate con le riaperture, ma ci he reso palese di quanto siamo fragile e di quanto dipendiamo gli uni dagli altri. Tendere la mano è quindi un gesto, che come ci dice il Papa, ha bisogno di un "allenamento quotidiano che parte dalla consapevolezza di quanto noi per primi abbiamo bisogno di una mano tesa verso di noi".
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento