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La Lega ora è in difficoltà

Il partito di Salvini si trova in difficoltà: problemi in Italia ed isolato in Europa

La Lega prima con Bossi, poi con Salvini, si trova nelle condizioni di dover dare delle giustificazioni, se vuole superare gli atti di accusa rivolti ai suoi dirigenti, si tratti di denaro (ricordiamo Bossi e i suoi figli) o altra utilità. Ogni volta che riemerge, la Lega finisce sotto indagine per il modo con il quale si procura e gestisce le sovvenzioni ricevute dallo Stato, ma anche deve rispondere di sostegni ricevuti da privati. La Lega, che è partito popolare, lascia nel dubbio i suoi elettori, che non l’abbandonano nonostante tutto. Le iniziative stesse e il rapporto con l’estero, in particolare con la Russia, spargono dubbi e incertezze sia sul piano del denaro, sia sulla politica che Salvini ha deciso di portare avanti con i fondi ottenuti.
Bel guadagno per lo storico anticomunismo del Veneto! Ora, proprio i comunisti attaccano Di Maio, che è alleato di Salvini. Al momento, si indaga su incontri che avrebbero rimpinguato le casse di Salvini. Sono incontri e promesse di accordi delicati, che dovrebbero appartenere al Ministro degli Esteri, invece che al Ministro dell’Interno. E proprio sulla questione dei presunti fondi da Mosca, sui conti di due italiani presenti al Metropol, si gioca la faccia un partito che fa dell’onestà e del lavoro la propria bandiera. Le amicizie e le persone che popolano questi incontri sembrano un gruppo di spie, un po’ all’ingrosso, diciamo dei "trafficoni"… Ma certe iniziative dovrebbero essere chiare a tutto il popolo. Ciò che compie un ministro non è privato, mai. Sono affari di Stato, di tutti i cittadini. Insomma, occorre che alla fine sia coinvolto il Presidente del Consiglio, il Consiglio dei Ministri e il Parlamento dovrebbe essere informato. Invece, le varie trattative - a meno che non si tratti di una gita!-, vengono condotte con stile personale e per di più in contrasto con il proprio alleato, con Di Maio… C’è attesa di chiarire i sospetti, temendo che i dubbi siano certezza, ovvero che quegli incontri siano viziati da accordi e amicizie sotterranee. Accordi e amicizie per i progetti di una parte.
Meglio sarebbe che gli incontri avvenissero su questioni chiare e su problemi di casa nostra, che certamente non mancano. Anzitutto, come concentrare le forze sulla produzione, la scuola, l’università e la sanità.
Difatti, il presidente della regione veneto, Luca Zaia, supplica da tempo l’autonomia. E non dimentica che proprio la Lega, quella di Bossi e ora di Salvini, sono sospettate sui fondi. E lo stesso Salvini tanto si è impegnato sul problema dei migranti e delle migrazioni, sui fondi alle Ong, subendo anche qualche sberleffo dalla UE. Ha affrontato la questione migranti in modo sovranista e polemico, senza di fatto risolvere il problema. Per di più, le nostre fabbriche abbisognano di giovani e migranti, che abbiano una certa formazione e preparazione per affrontare con intelligenza i problemi che passano sotto la dizione di economia 4.0. La decrescita della natalità, piaccia o non piaccia, ci costringe sempre più a ricorrere a medici, tecnici, stranieri.
Ci sono poi esigenze interne che riguardano la funzionalità di strade e mezzi di trasporto, dove più complesso ancora è il confronto/scontro con l’UE. Non si può pensare che uno Stato come l’Italia sia quasi fuori dall’UE, sempre in contrasto con Bruxelles. Per ottenere maggiori aiuti occorre arrivare ad un chiarimento difficile sul problema migratorio, guardando con realismo i problemi del Paese; soprattutto bisogna arrivare ai giovani italiani esperti, perché non fuggano dall’Italia.

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