Pordenone
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Salviamo le antiche mura di Pordenone: raccolta firme

  "Salviamo le antiche mura di Pordenone": un incontro organizzato da un gruppo spontaneo di cittadini che hanno a cuore la storia della città, la salvaguardia e tutela delle testimonianze del suo passato ma anche una petizione da presentare al Sindaco al fine della tutela delle mura stesse. 

Parole chiave: Mura (3), Petizione (1), Firma (4), Pordenone (793)
Salviamo le antiche mura di Pordenone: raccolta firme

  Un un affollatissimo auditorium dell’ex Provincia di Pordenone in corso Garibaldi, tanto affollato che è stato necessario porre dei video all’esterno, venerdì 24 maggio si è tenuto l’incontro "Salviamo le antiche mura di Pordenone", organizzato da un gruppo spontaneo di cittadini che hanno a cuore la storia della città, la salvaguardia e tutela delle testimonianze del suo passato, che ne definiscono l’identità. Scopo dell’incontro raccontare la storia delle mura cittadine, di ciò che di esse è rimasto e raccogliere firme per una petizione da presentare al Sindaco al fine della tutela delle mura stesse. Ha introdotto la docente Sonia Zoldan, a nome del comitato spontaneo che non si identifica con alcuna appartenenza partitica. La Zoldan ha invitato i presenti ad aiutare il comitato a preservare l’immagine della città. Nel tempo probabilmente il comitato si occuperà di altre aree urbane, in primis di quella che va dalla porta Furlana al Duomo, piazza della Motta e il castello, area interessata dalla presenza delle antiche mura, di cui oggi rimangono tracce. All’introduzione della Zoldan è seguito un interessantissimo intervento di Angelo Crosato, già conservatore del Civico museo d’arte. Con l’ausilio di mappe e  documentazione scritta ha narrato la storia delle mura cittadine, della città medievale e rinascimentale, protette e rispettate secondo lo statuto del 1438. Delle mura si occuparono gli Asburgo, Bartolomeo d’Alviano, la Repubblica di Venezia. Tutti con precise sanzioni nei confronti di chi ne violava lo stato. Dopo l’intervento di Renato Bosa, presidente regionale di Italia nostra che si è complimentato per la numerosa presenza di cittadini, Guglielmo Cevolin professore di diritto costituzionale a Udine e di legislazione dei beni culturali a Bologna, ha precisato il concetto di beni culturali pubblici, quali le mura da tutelare e valorizzare. Le mura si identificano con la storia cittadina. Ora i pordenonesi chiedono che il Comune, per quanto concerne la sua competenza e dal momento che le mura sono anche di sua appartenenza, agisca in modo da non concedere di aprire un varco pedonale e carraio nel tratto murario che sorge al termine di vicolo del Lavatoio, come invece richiesto per la ristrutturazione di un edificio privato, constatato che l’edificio non si trova in fondo intercluso, in quanto vi si può accedere da via San Marco. Il Comitato ha raccolto firme anche sabato in piazza Cavour e ha dato appuntamento ai cittadini per venerdì 31 maggio, sempre nel palazzo dell’ex provincia per la presentazione del volume di Paolo Tajariol "La roggia dimenticata"(la roggia dei molini). Presenterà Giuseppe Ragogna giornalista.
Raccolta firme nella stessa serata e pure nelle mattinate di sabato 1 e domenica 2 giugno in piazza Cavour.
Maria Luisa Gaspardo Agosti

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