Pordenonelgge: giovedì 19 alle re "Il costruttore", Alcide De Gasperi
Ad un mese esatto dai 70 anni della morte (19 agosto 1954) al festival del libro e della libertà arriva un incontro dedicato allo statista italiano Alcide De Gasperi (il 19 alle 21 in piazza della Motta). L’autore è Antonio Polito, giornalista e scrittore, editorialista del "Corriere della Sera", commentatore politico in tv, autore di volumi tra storia ed attualità, tra cui "Il costruttore".
Ad un mese esatto dai 70 anni della morte (19 agosto 1954) al festival del libro e della libertà arriva un incontro dedicato allo statista italiano Alcide De Gasperi (il 19 alle 21 in piazza della Motta). L’autore è Antonio Polito, giornalista e scrittore, editorialista del "Corriere della Sera", commentatore politico in tv, autore di volumi tra storia ed attualità, tra cui "Il costruttore". Circa duecento pagine documentatissime sulla parabola politica e personale di De Gasperi dalla sua prima esperienza politica in Trentino (nacque a Pieve Tesino il 3 aprile 1881) allora austro-ungarico fino all’Assemblea costituente e al governo dell’Italia. Considerato, a ragione, uno dei padri fondatori d’Europa insieme ad Adenauer, Schuman e Monnet. Ma la sua vita fu ricchissima e Polito ha scelto di raccontarla passo passo, proponendola come le cinque lezioni di De Gasperi.
La prima: il suo porgersi al centro del dibattito politico come vero democratico, che per De Gasperi significa essere sia antifascista sia anticomunista.
La seconda: l’attenzione alla politica estera è sempre la chiave di quella interna. E qui l’attenzione sta tutta su un de Gasperi che si carica sulle spalle l’Italia malconcia e divisa uscita dalla seconda guerra mondiale e va in America per trovare gli aiuti necessari a risollevarne la sorte.
La terza: il rigore serve per la crescita, la crescita fornisce le risorse per le riforme sociali indispensabili a un popolo italiano - e una economia italiana - in ginocchio dopo il ventennio fascista e la tragedia della seconda guerra mondiale.
La quarta: investire bene nel Sud serve allo sviluppo dell’Italia intera come al Nord, bloccato dalla depressione economica del dopoguerra. Istituzione della Cassa del Mezzogiorno, il più massiccio investimento mai fatto per il Sud.
La quinta: il leader è forte se sono forti le istituzioni non i partiti. Frase che la dice lunga sulla persona dedita al dovere al solo fine di risollevare la nazione di cui si è messo a servizio, del suo ruolo nella Democrazia Cristiana (si pensi solo al ’48).
Non trapelano dalle cinque lezioni, qui appena abbozzate, momenti particolarmente critici come fu quello del periodo fascista in cui visse protetto in Vaticano (nel Palazzo di Propaganda Fidae del nostro Celso Costantini) come, a fine vita, il suo enorme operato di cucito con i grandi d’Europa per la costruzione di una istituzione europea che vedesse le nazioni, che si erano attaccate e sbranate in due guerre mondiali, percorrere insieme sentieri di pace e di sviluppo comune.
Un libro - e un incontro - più che interessante per togliere, alla luce dei documenti, la polvere del tempo e le foschie delle ideologie dalla figura dello statista più grande dell’Italia. Come scrive Polito: "L’intero campo di gioco in cui si è svolta la vita della Repubblica, dalla nascita fino ai nostri giorni, è stato disegnato dall’azione di quell’unico premier forte che abbiamo mai avuto. L’ultimo presidente del Consiglio del Regno d’Italia e il primo presidente del Consiglio della Repubblica". Insomma, un vero "costruttore" che abbiamo dimenticato.
Simonetta Venturin
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