Pordenone, sabato 9 novembre: inaugurazione dell'Unità di urgenza e prevenzione per autismo (Upa) e della Casa per il "Durante e dopo di noi"
Inaugurazione dell'Unità di urgenza e prevenzione per autismo (Upa) e della Casa per il "Durante e dopo di noi" di Pordenone, realizzata da Fondazione Bambini e Autismo diretta da Cinzia Raffin e Davide Del Duca.
"Una città davvero aperta, pubblica, inclusiva è fatta di spazi visibili, di luoghi per tutti, pensati per mettere l'uomo al centro e per tenere nella corretta considerazione anche le esigenze specifiche di chi ha bisogni particolari. L'esperienza di Fondazione Bambini Autismo è utile a tutti e aiuta la Pubblica amministrazione a imparare a creare modelli replicabili improntati all'accessibilità".
È la riflessione che l'assessore regionale a Infrastrutture e territorio Cristina Amirante ha portato all'inaugurazione dell'Unità di urgenza e prevenzione per autismo (Upa) e della Casa per il "Durante e dopo di noi" di Pordenone, realizzata da Fondazione Bambini e Autismo diretta da Cinzia Raffin e Davide Del Duca.
Amirante ha sottolineato l'impegno della Regione nelle attività che promuovono l'accessibilità e le varie iniziative che concorrono a fare del Friuli Venezia Giulia una delle regioni d'eccellenza nelle buone prassi di inclusione e sostegno alla disabilità.
L'idea della costruzione di questo centro è nata nel 2018.
L'Unità sanitaria, al primo piano, è stata pensata per garantire visite mediche, servizi ambulatoriali e stanze per la degenza breve a favore di persone con disturbi dello spettro autistico che necessitano di ambienti accoglienti e di un accompagnamento specifico all'accesso ai servizi sanitari. Oltre a ciò, è stato realizzato un monolocale per accogliere famiglie che provengono da fuori regione per seguire Percorsi diagnostici. In questi spazi potranno essere svolte anche attività di ricerca e monitoraggio sull'assunzione di farmaci o sull'andamento di specifiche cure. La Casa Durante e Dopo di noi è invece stata pensata per rispondere ai principi della Legge regionale 112/2016 ed offrire una casa familiare per cinque persone con assistenza integrata. L'abitazione, che sorge sopra all'area medica, è ispirata a funzionalità, nel rispetto dei bisogni particolari delle persone autistiche, e improntata alla bellezza come elemento terapeutico, sia nell'allestimento degli spazi e esterni che di quelli interni.
Il centro è stato realizzato su un'area di proprietà comunale concessa con diritto di superficie alla Fondazione Bambini e Autismo che ha raccolto finanziamenti pubblici e privati (in gran parte frutto di donazioni) per progettare e realizzare il complesso che con oggi diventa pienamente operativo.
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