Pordenone: con il progetto Icaro la Polizia torna sui banchi di scuola
Negli scorsi giorni si sono infatti conclusi gli incontri tra il personale della Polizia Stradale di Pordenone con gli studenti dell’Istituto “Leopardi-Majorana” nell’ambito del progetto “ICARO 2022”, che ha come obiettivo diffondere la cultura del rispetto e delle regole in tema di sicurezza stradale
Continua la pluriennale collaborazione tra Polizia di Stato e gli istituti d’istruzione in materia di educazione stradale.
Negli scorsi giorni si sono infatti conclusi gli incontri tra il personale della Polizia Stradale di Pordenone con gli studenti dell’Istituto “Leopardi-Majorana” nell’ambito del progetto “ICARO 2022”, un progetto di educazione stradale trentennale, pensato e presentato in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università la Sapienza, che ha l’obiettivo di diffondere, attraverso programmi differenziati in base all’età degli studenti, l’importanza del rispetto delle regole relative alla sicurezza stradale.
Quest’anno il tema era la cosiddetta “Disregolazione”. Alla base delle condotte di rischio sulla strada, vi è infatti una cattiva regolazione del comportamento sul piano emotivo e cognitivo, che si manifesta attraverso la sottovalutazione delle conseguenza di determinate esposizioni al rischio, oppure in una voluta esposizione allo stesso, attraverso quelle che vengono definite “prove di coraggio”, in molti casi testimoniate dalle riprese video condivise dai giovani sui social network.
Gli incontri, che hanno visto la partecipazione di 25 studenti della classi prime dell’Istituto “Leopardi-Majorana”, hanno suscitato notevole interesse ed apprezzamento, non solo tra gli studenti ma anche tra il corpo docente, e hanno contribuito a diffondere tra gli adolescenti la cultura della sicurezza su strada e l’importanza del rispetto delle regole.
E’ ormai chiaro che la sicurezza stradale rappresenta un obbiettivo di ordine culturale che si raggiunge essenzialmente intercettando le giovani generazioni di utenti della strada proponendo loro un modello diverso di approccio alla mobilità.
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