In attesa del Tar, indetto un sit-in per i tigli
La manifestazione è indetta da Legambiente, Tiglio Verde, Campetto Open Run, Comitato Via Molinari, in difesa dei 47 tigli di cui è previsto l’abbattimento dal progetto di riqualificazione urbana Polo Young nell’ex Fiera
In attesa della sentenza e delle motivazioni del Tribunale Amministrativo Regionale del Fvg in merito al futuro dell’ex Fiera e del progetto Polo Young, Legambiente e i movimenti Tiglio Verde, Campetto Open Run e Comitato per la rigenerazione del quadrante di via Molinari hanno indetto per mercoledì 31 gennaio alle 17 un sit-in a difesa degli alberi. “Comunque vada a finire questa vicenda giudiziaria, la battaglia per tutelare il verde e anche i diritti dei cittadini di dire la loro, di essere coinvolti e di non subire le decisioni prese dall’alto in merito alle sorti di un bene comune così importante come questo luogo è per i pordenonesi, andrà avanti – scrivono in una nota stampa i rappresentanti dei gruppi – Il movimento e la coesione trasversale che si è creata attorno a questo progetto dell’Ex Fiera, per salvare un parco storico, è un patrimonio di sensibilità, di responsabilità civile e ambientale, di menti libere e creative che in città non si era mai visto e non andrà certo disperso. Qualcosa è cambiato davvero e soltanto il Sindaco e la sua Giunta sembrano non essersene accorti. Invece di chiedersi perché questo progetto ha sollevato tanto dissenso e cercare di rimediare (e di tempo per farlo ce n’è stato davvero tanto) hanno tirato la corda con arroganza, non risparmiando minacce, agitando lo spettro della manipolazione, cercando di mettere i cittadini contro altri cittadini. Un pessimo esempio da parte dell’autorità civica, che dovrebbe rappresentarci tutti”. Legambiente Pordenone, il Tiglio verde, Campetto open run, il Comitato per la rigenerazione del quadrante di via Molinari “e tutti coloro che hanno partecipato a titolo personale a questa battaglia, non si arrenderanno e continueranno a sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi dell’ambiente, della salute, del consumo ingiustificato di suolo, della cementificazione spacciata come progresso in nome di un Piano che dovrebbe essere di ripresa e resilienza, i cui fondi in ogni caso saranno a carico per due terzi sulle tasche dei contribuenti” concludono nella nota stampa.
Il sit-in è stato deciso nel corso di un’assemblea che si è tenuta giovedì scorso alla Casa del Popolo.
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