Pordenone
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Cambio al vertice del don Bosco in città

La famiglia salesiana del Don Bosco cambia direttore, arriva don Riccardo Michielan in sostituzione di don Germano Colombo chiamato a Padova a dirigere un convitto universitario

don Riccardo Michielan

Un avvicendamento alla direzione della famiglia salesiana presente al Don Bosco di Pordenone, si è tenuto tra domenica 26 e martedì 28 agosto scorso, celebrato, rispettivamente, alle messe delle 11 e delle 18.30, presente la famiglia salesiana, gli oratoriani, gli ex allievi, i parrocchiani, gli studenti e le famiglie. Don Germano Colombo lascia e subentra don Riccardo Michielan.

Don Germano

Don Germano Colombo, classe 1950, nativo da Chioggia (VE), aveva conosciuto i successori di Don Bosco all’Oratorio di Chioggia, affascinato dallo stile di questi sacerdoti, sempre lieti, a contatto coi ragazzi e giovani, con la loro veste svolazzante. E così a Verona, nel 1969, fa il suo ingresso ufficiale nella famiglia salesiana. Svolge il tirocinio proprio a Pordenone, tra il 1970 e il ’72. Frequenta gli studi di scienze dell’educazione all’Università salesiana di Roma e viene ordinato sacerdote nel 1979, a Chioggia, dal vescovo Sennen Corrà. Qui rimane fino al 1983, presso l’Oratorio. Passa a Trieste, come direttore di una articolata realtà, con Parrocchia e Oratorio, mentre si dedica all’insegnamento della religione presso il liceo statale. Dal 1992 al ’98 è direttore a San Donà di Piave, con il Centro di formazione professionale e l’Oratorio. Dal ’98 al 2000 è direttore al Bearzi di Udine, con il famoso Centro di formazione professionale. Dal 2000 al 2002 è direttore al Convitto universitario di Gorizia. Fino al 2008 è direttore all’Astori di Mogliano Veneto, realtà scolastica con elementari, medie inferiori e superiori, frequentata da un migliaio di studenti. Dal 2008 al 2014 è direttore a Verona, all’Istituto Don Bosco, sempre con elementari, medie inferiori e superiori.
Dal settembre 2014 ritorna a Pordenone, in un ambiente ove la presenza salesiana si è consolidata a partire dal 1924, quando il sacerdote diocesano don Giuseppe Marin affida ai salesiani, il collegio-pensionato, sorto nella ex Villa Querini, già allora intitolato a Don Bosco, stimata figura di educatore. Il primo direttore fu il salesiano don Renato Ziggiotti.
Col passare degli anni le realtà educative del Don Bosco sono in continua crescita, giungendo ad una presenza ricca, con la Scuola primaria paritaria San Giorgio; la Scuola primaria paritaria di primo grado, o Medie inferiori e le Superiori, con i licei e l’istituto tecnico. Oltre alla Parrocchia e l’Oratorio, sorge il Convitto e l’Iripes, diretto da don Giorgio Tonolo, anch’egli salesiano.
Don Germano è ora partito per Padova - eterno direttore! -, ove lo attende un Convitto universitario, il Centro giovanile e la Parrocchia, con scuola per l’infanzia.

Bilancio

Con lui abbiamo cercato di abbozzare un sintetico bilancio, a proposito delle scelte educative e pastorali. Per quanto riguarda la scuola, ha cercato di favorire l’incremento del primo ciclo, con le elementari e le medie inferiori. Queste, a settembre, avranno ben cinque sezioni. All’Oratorio e al Centro sociale, ha incoraggiato l’attenzione ai più deboli e svantaggiati, secondo lo stile di Don Bosco. Nella vita parrocchiale ha favorito la cura della liturgica e della catechesi, secondo il carisma salesiano.
Il suo grande rammarico è quello che proviene dall’imminente chiusura delle Superiori, dopo novant’anni di presenza in città e nel pordenonese. Nonostante i molteplici tentativi di un rilancio, per salvaguardare questo prezioso strumento educativo e culturale. Commenta: "Purtroppo oggi gli studenti preferiscono gli indirizzi tecnici, rispetto a quelli dei vari licei. Inoltre la scelta cristiana, garantita al Don Bosco, non sempre è prioritaria, per le famiglie e per gli studenti".
Al posto di don Germano, giunge don Riccardo Michielan, classe 1943. E’ nativo da Scorzè e approda a Pordenone da Padova. E’ diventato sacerdote nel 1972. E’ attento a promuovere le scelte per una "nuova evangelizzazione" e per la formazione spirituale, come pure il dialogo coi giovani. Fu già a Pordenone, dal 1993 al ’98.
Anche dal nostro settimanale, gli giungano cordiali auguri, per un proficuo servizio educativo e pastorale, e un costruttivo dialogo con la vita della città e della diocesi.
Leo Collin

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