Sacile: venerdì il concerto del Quartetto New Era
Venerdì 31 marzo alle 20.45 a Palazzo Ragazzoni il concerto organizzato dall'Ensemble Serenissima apre la programmazione del XXVII Fvg International Music Meeting
La Rassegna Concertistica “Concerti a Palazzo”, a cura dell’Ensemble Serenissima di Sacile, sotto la direzione artistica del M° Mario Zanette, è nata nel 2007 con lo scopo di ritagliare uno spazio, nella cornice di Sacile, dedicato a chi nutre la passione della musica. L’attenzione è principalmente concentrata sui giovani musicisti emergenti che cercano uno spiraglio, nell’affollato panorama musicale, nel tentativo di seguirli e indirizzarli a quella professionalità che sola può assicurare un futuro migliore. In sei concerti, che si sono avvalsi e si avvalgono tuttora della preziosa collaborazione con istituzioni musicali quali i Conservatori di Udine, Trieste, Rovigo, Castelfranco Veneto e istituzioni estere quali la Scuola di Musica di Capodistria, si alterneranno numerosi interpreti e gruppi cameristici, selezionati fra le molte domande giunte.
Il primo concerto in programma sarà venerdì 31 marzo (ore 20.45) a Palazzo Ragazzoni a Sacile, e aprirà la programmazione del XXVII FVG International Music Meeting. Protagonista della prima serata il Quartetto New Era composto da Kristina Ivanović Mlinar e Teodora Kalicanin al violino, Ecem Eren alla viola e Iryna Bobyreva al violoncello, ensemble di giovani musiciste di diversa provenienza ma con lo stesso obiettivo: fare musica e unirsi attraverso il gioco. Formatosi nel 2021 presso il Conservatorio di Trieste, in poco tempo si è affermato in vari concorsi nazionali e internazionali ed è stato invitato come ospite in diversi e prestigiosi festival musicali. Il programma vede l’esecuzione del Langsamer Satz, composto dal poco più che ventenne Anton Webern in cui l’amore è fonte d’ispirazione, ma non solo; si tratta di un lavoro molto intenso che affonda le radici nel Romanticismo post-brahmsiano e nella tonalità, un movimento di quartetto che esprime una pletora di emozioni, dallo struggimento, al tormento drammatico fino al tranquillo epilogo. Il Quartetto op.33 n.2 riporta al classicismo di Haydn e al suo “modo nuovo” di elaborare immediatamente i temi: le prime cinque battute contengono infatti tutto il materiale tematico che, frammentato, viene manipolato e ricombinato in modi diversi, creando i contrasti che contengono anche accenni a danze tradizionali bavaresi e tirolesi. Dvoràk infine occupa un posto di notevole rilevanza nell’ambito della musica nazionale ceca del secolo scorso poiché esalta l’anima popolaresca e contadina della sua terra. Un esempio è il Quartetto op. 96, composto nel giugno del 1893 nella cittadina di Spilville, popolata di boemi immigrati, nello stato americano dello Yowa. Per questo motivo il Quartetto, che contiene accenti e richiami tematici del folclore statunitense, viene chiamato “Americano” e riesce a fondere, in modo sublime e unitario, melodie e ritmi tradizionali americani a affettuosità melodiche, piacevolezze ritmiche, umori popolareschi di inconfondibile sapore boemo tipico della migliore vena creatrice di Dvoràk.
L’ingresso è libero.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento