Natale di pace, bene supremo
A Betlemme bisogna accendere una luce, quella della Stella che rianimi i nostri spiriti di grandi e nobili pensieri di pace, di mansuetudine, di umiltà, affinché si neutralizzino i colpi del male.
l tempo meteorologico è cambiato radicalmente. I nostri ritmi, scanditi dalle ricorrenze, rimangono intatti. Non si può riprendere e rispolverare il proverbio latino: "Tempora mutantur et nos mutamur in illis": cambiano le sensibilità culturali nel tempo e noi con esse.
All’uomo moderno piacciono di più le pubbliche sincerità, le trasparenze oneste, le confessioni all’aperto, anche se la nostra società è ormai diventata maestra dell’apparire, meno dell’essere.
Le vicine festività natalizie ci richiamano ad un autentico atteggiamento di fronte a un evento umile e insieme grandioso: nella culla di Betlemme allarga le mani un Bambino.
È un ritorno all’ingenuità candida di una nuova creatura, è una speranza che appare all’orizzonte, è una richiesta di protezione che tutti i bambini del mondo richiedono agli adulti, responsabili della formazione educativa di tutti i giovani, che lentamente diventano uomini maturi, capaci di inserirsi con consapevolezza nella società civile.
Il Natale è una vigorosa e unanime aspirazione alla pace. L’Europa dopo 70 anni si è risvegliata in guerra; essa pensava di essere esente dopo due esperienze tragiche di bellicosità mondiali. Bisogna - come suggerisce papa Francesco - disarmare i cuori, purificare il pensiero, stanare i nostri giudizi dall’aggressività violenta.
Tutto questo ci suggerisce il Natale del 2022!
A Betlemme bisogna accendere una luce, quella della Stella che rianimi i nostri spiriti di grandi e nobili pensieri di pace, di mansuetudine, di umiltà, affinché si neutralizzino i colpi del male.
Il Verbo si è fatto carne, Dio è venuto a noi e null’altro aspetta che l’uomo torni a Lui. Volesse il Cielo che tutti i governanti si aprissero a questi propositi santi e giusti!
Anche gli angeli fanno da coronamento attorno a questo Bambino singolare e ci spronano a quella "tranquillità nell’ordine" come vorrebbe S. Agostino.
Sia questo l’augurio fervido, la stretta di mano sincera tra tutti gli uomini! Il Cielo ci augura e ci ripete "Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà" sempre amati da Dio. Questo il gentile augurio per il Natale del 2022.
Pietro Zovatto
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