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Messa del Crisma

Giovedì santo: il triduo pasquale si apre con la messa del Crisma celebrata in concattedrale San Marco dal Vescovo. Vi prende parte tutto il clero diocesano. Vengono ricordati i confratelli che festeggiano un anniversario importante dell'ordinazione sacerdotale. Decano Don Giovanni Perin con 75 anni di sacerdozio, scomparso proprio il 29 mattina.

Parole chiave: Crisma (2), Diocesi (190), Chiesa (55)
Messa del Crisma

 "Essere uomini e artisti dell’ascolto, ponendosi alla scuola di Gesù" è il messaggio dell’omelia del vescovo Pellegrini per la Messa del Crisma di giovedì santo, 29 marzo - affiancato dai vescovi Corazza e Poletto -, nella concattedrale di San Marco.
Ha invitato a rivivere lo spirito presente nella sinagoga di Cafarnao, quando gli sguardi erano rivolti verso Gesù che annunciava: "Oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete ascoltato" (Lc 4,21). Precisando: "Come l’ascolto permette di crescere e maturare, entrando in comunione con le persone, ancora di più nella vita spirituale, l’ascolto è basilare per crescere nella fede e nella relazione con Dio perché, non potendo vederlo, l’unica possibilità che ci resta è di ascoltarlo nel ’sacramento’ della sua Parola".
Atteggiamento che appartiene ai credenti, fin dall’Antico Testamento, con l’esortazione: Ascolta, Israele (Deut 6,4). "Ascoltare Dio significa conoscerlo, entrare in relazione con Lui, amarlo sopra ogni cosa. Lo ricorda il salmo 95 che accompagna l’inizio della nostra preghiera: "Se ascoltaste oggi la sua voce! Non indurite il cuore".
Il Presule ha proseguito sottolineando come l’Ascolto sia un "proprium" del servizio ministeriale, sottolineato dalla primitiva comunità (Atti 2), dalla liturgia del giorno, dal Concilio (Dei Verbum) e dai richiami di Papa Francesco.
Condizioni per un autentico ascolto: 1. "Ascoltare significa dare energie e presenza, dare la nostra vita all’altro, fino ad accoglierlo in noi". 2. "Ascoltare comporta un continuo uscire da se stessi". 3. "Per ascoltare devo far spazio dentro di me, sgomberando il mio io da distrazioni ed immagini, per mettermi in comunicazione col Signore o con gli altri". 4. "La fretta è nemica del buon ascolto perché è importante rispettare i tempi dell’altro". Convinzione condivisa nella Lettera d’indizione della Visita pastorale: "Si innescano sentimenti di fiducia che favoriscono l’apertura del cuore, il senso di appartenenza, la gioia di lavorare per la medesima vigna. La genialità pastorale, se non è preceduta dall’arte dell’ascolto, è votata al fallimento".
Alla scuola di Gesù, "L’ascolto deve essere accogliente. Lui entra nella vita e nella storia delle persone senza mai giudicare". "E’ un ascolto delle sofferenze delle persone, perché Gesù ha fiducia negli altri, nella consapevolezza che le sofferenze aiutano ad aprirsi più facilmente all’amore e al servizio reciproco".
"E’ carico di compassione. Gesù sente compassione delle folle, degli ammalati, di chi soffre interiormente. La compassione è una forma fondamentale d’ascolto e d’incontro con l’altro. E’ un linguaggio umanissimo". "Apre alla speranza. Partendo dalla situazione concreta e dalla storia personale di ciascuno, Gesù offre una prospettiva e un bene più grande: il perdono che restituisce alla persona dignità, apre all’incontro col vero amore e con la misericordia del Padre".
Con l’invito di San Paolo: "Voi porterete la Parola agli altri solo se vi lasciate portare dalla Parola - ha concluso-. Significa mettere la nostra fede nella Parola di Dio e non in noi stessi. Significa fare attento il nostro orecchio per ascoltare, nella preghiera e nella lectio, il Signore che ci parla. Significa portare questa Parola alle genti, ascoltando i bisogni e le necessita degli afflitti per offrire loro amore. Essere ’affidati alla Parola’ non è solo un augurio, ma un impegno di assiduità con la Parola, fino ad accoglierla ’non come parola di uomini ma, qual è veramente, come parola di Dio che opera in voi credenti’ (1Tess 2,13).
sintesi omelia di S.E. mons. Giuseppe Pellegrini a cura di Leo Collin

ANNIVERSARI DI ORDINAZIONE

75° DON GIOVANNI PERIN (scomparso proprio il 29 mattina)

72° GIOVANNI TASSAN

71° LINO GARAVINA E FERRUCCIO SUTTO

70° PRIMO PATIES E DOMENICO SIGALOTTI

50° ETTORE APRILIS, ROBERTO BATTEL, REMIGIO CLOZZA, GIUSEPPE DELL’OSSO, OTELLO QUAIA, PIERGIORGIO RIGOLO, GIANCARLO ROSSI (in Svizzera), GIORGIO SANTIN, GIANCARLO STIVAL, PIERGIORGIO DE MARCHI O.F.M.

25° DANIELE RASTELLI,  PAOLO ZAGHET

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