èStoria propone: Controvirus

"Controvirus sarà il nostro antivirus: l’edizione 2020 del Festival internazionale della storia, così come organizzato, ci insegna come, anche in una fase delicata come quella della ripartenza dopo il lockdown, si possano cogliere nuove opportunità di sviluppo e collaborazione destinate a rafforzare notorietà e pubblico di eventi importanti che da molti anni qualificano l’offerta culturale dell’isontino". Così l’assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli ha commentato la presentazione del Festival èStoria che porta l’emblematico titolo di "Controvirus". Un’edizione ai nastri di partenza: si tiene infatti dal 24 luglio al 2 agosto in circa 40 incontri di approfondimento mirati ad esplorare l’impatto delle pandemie sull’uomo dall’antichità ad oggi, attraverso gli interventi dei massimi esperti di storia della medicina, storia economica, demografia, letteratura e storia dell’arte, con il tradizionale approccio multidisciplinare del Festival. Ne deriva un corpus storiografico di completezza unica, un percorso rigoroso e appassionante che parla di ieri e di oggi.
Un programma quotidiano proporrà gli appuntamenti giorno dopo giorno sul canale youtube di èStoria e al termine della rassegna tutti i video saranno a disposizione sulla piattaforma tv.estoria.it, alla quale è già possibile registrarsi gratuitamente (una mail a info@estoria.it.)
Dal 24 luglio al 2 agosto alle 21.30 una selezione quotidiana di video verrà proiettata ai Giardini Pubblici di Gorizia.
Tra i relatori, Frank M. Snowden (storico della medicina) percorre la storia del rapporto tra epidemie e società; Giorgio Cosmacini traccia un percorso che va dalla peste antonina alla peste del Manzoni e la spagnola; Paolo Mieli dialoga con Adriano Ossola, curatore di èStoria, per riflettere sul Covid-19 come avvenimento della storia contemporanea. Lo scenario geopolitico è analizzato da Edward Luttwak e Kerry Brown con Guglielmo Cevolin (scontro Usa e Cina), una panoramica globale è presentata da Sergio Romano e Antonio Carioti.
Partendo dall’antichità, Giulio Guidorizzi e Alessio Sokol riflettono su come mito, letteratura, filosofia e storiografia affrontarono il tema dell’epidemia nell’antica Grecia, Luciano Canfora e Francesco Maria Galassi indagano la peste ateniese in Tucidide, mentre Peter Heather e Matteo Sacchi trattano la peste nell’impero bizantino di Giustiniano.
La peste del Trecento è affrontata da Franco Cardini e Barbara Frale; Fabio Cavalli ne dà una lettura dal punto di vista della storia della medicina. Alessandro Barbero conversa con Andrea Zannini sul senso della morte in età medievale, Massimo Livi Bacci racconta le epidemie portate nel Nuovo Mondo al tempo delle scoperte geografiche dgli europei. Egidio Ivetic e Federico Moro con Paolo Medeossi compongono lo scenario epidemico nell’Adriatico esaminando Venezia, Istria, Dalmazia e Bosnia; Pierantonio Frare, Angelo Stella e Armando Torno rileggono le pagine di Manzoni dedicate alla peste del Seicento nella Storia della colonna infame e ne I promessi Sposi.
Ancora, Frank M. Snowden e Luigi Mascilli Migliorini seguono le campagne napoleoniche ad Haiti e in Russia per presentare gli effetti delle pestilenze negli eserciti.
Robert Gaynes presenta la scoperta del vaccino contro il vaiolo da parte di Edward Jenner. Dei vaccini tra opportunità e contrarietà moderna parla Bernice Hausman.
Riccardo Chiaberge, Guido Alfani e Roberto Roveda si occupano della spagnola, prima pandemia del Novecento. Sempre Guido Alfani presenta le conseguenze socio-economiche della peste, mentre Jared Diamond rilegge il suo capolavoro Armi, acciaio e malattie alla luce delle vicende di questi mesi. David Quammen, autore di Spillover, pone in risalto i legami tra sfruttamento ambientale e passaggio dei virus dagli animali agli uomini.
Novità editoriali: Dacia Maraini e il suo romanzo Trio. Storia di due amiche, sulla peste a Messina e Federico Rampini intervistato sul suo Oriente e Occidente. Massa e individuo.
Seguono altri incontri: programma completo al sito: https://www.estoria.it/