Si chiude il 10 la scuola di Pasolini a Casarsa
Da Padova a Palermo, da Madrid a Brighton e anche da Gerusalemme, sono 29, fra studenti universitari, laureati o dottorandi di diversi atenei d’Italia e di Paesi stranieri, i partecipanti alla 5.edizione della Scuola Pasolini di Casarsa (Pordenone) che finodal 7 al 10 settembre seguono le lezioni, i seminari e i laboratori
Da Padova a Palermo, da Madrid a Brighton e anche da Gerusalemme, sono 29, fra studenti universitari, laureati o dottorandi di diversi atenei d’Italia e di Paesi stranieri, i partecipanti alla 5.edizione della Scuola Pasolini di Casarsa (Pordenone) che fino a sabato 10 settembre seguono le lezioni, i seminari e i laboratori offerti dall’intenso programma dell’iniziativa, che è uno dei più prestigiosi appuntamenti internazionali di alta formazione dedicati a Pasolini. “Un’esperienza ormai consolidata – sottolinea Flavia Leonarduzzi, presidente del Centri studi Pasolini che la organizza – e che sintetizza uno dei nostri obiettivi, condivisi con la Regione Friuli Venezia Giulia, il Comune di Casarsa della Delizia e la Fondazione Friuli: coinvolgere attivamente (e far crescere) nell’attività del Centro studiosi italiani e stranieri nel nome di Pier Paolo Pasolini, obiettivo che perseguiamo sia attraverso la formazione post universitaria con la Scuola Pasolini, sia con il percorso rivolto ai docenti della scuola secondaria, coordinato da Francesco Colussi. Quest’ultimo, giunto al terzo anno, proprio in questi giorni ha portato al Centro studi una quarantina di insegnanti che hanno acquisito competenze ed esperienze utili nell’insegnamento di Pasolini ai loro studenti”.
IL TEMA. Nell’anno del Centenario i curatori della Scuola – i docenti Paolo Desogus della Sorbonne Université Parigi e Lisa Gasparotto dell’Università di Milano-Bicocca, coadiuvati nel coordinamento scientifico-didattico dai colleghi Marco A. Bazzocchi e Davide Lugli – hanno scelto il tema “Pasolini e la cultura europea”. Spiega Desogus che l’intento è indagare “l’influsso della cultura europea sull’opera di Pier Paolo attraverso lezioni focalizzate sullo studio delle fonti che hanno condizionato il suo percorso letterario, intellettuale e artistico. La lettura di poeti come Baudelaire, la stilistica di Auerbach e Spitzer, l’antropologia di Eliade, il pensiero Nietzsche, la psicoanalisi di Freud, la musica di Bach sono solo alcuni esempi dei temi trattati durante le lezioni”.
I DOCENTI. Le lezioni, che si tengono nel Ridotto del Teatro Pasolini di Casarsa sono come sempre affidate a docenti di altissimo profilo accademico; da presenze ormai fisse come quella Marco Antonio Bazzocchi (Università di Bologna) e Davide Luglio (Sorbonne Université), che sono anche nel comitato scientifico della Scuola o Silvia De Laude (saggista e curatrice editoriale, Université de Genève) a ritorni come quello di Caterina Verbaro (Università Lumsa Roma) e poi Davide Messina (The University of Edimburgh), Sergia Adamo (Università di Trieste), Gian Luca Picconi (Università di Genova) Guido Santato (Università di Padova) e il poeta Gianni D’Elia
LE NOVITÀ E GLI EVENTI APERTI AL PUBBLICO. La novità di quest’anno è l’inserimento (venerdì 9 settembre dalle 15 alle 17) del seminario aperto al pubblico “nel corso del quale – spiega Lisa Gasparotto - a tenere le lezioni saranno sei giovani studiosi specialisti selezionati attraverso una call lanciata a maggio, che in passato hanno partecipato alla Scuola Pasolini: è un’occasione importante nel loro percorso della cultura formativa e per il pubblico si tratta di un’opportunità di conoscenza e approfondimento. Per il terzo anno, poi, giovedì 8 settembre – prosegue - si terrà il laboratorio nel corso del quale gli studenti stessi della Scuola, già scelti fra i tanti che hanno presentato domanda di partecipazione, sono stati a loro volta selezionati per presentare le loro ricerche in divenire”.
Un altro momento aperto al pubblico, sarà, alle 18 di venerdì 9 settembre, quello che segue il seminario; la presentazione del libro Il Gramsci di Pasolini. Lingua, Letteratura e ideologia, curato da Paolo Desogus, edito da Marsilio, (Quaderni del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia) che pone dialetticamente in relazione l’opera dell’intellettuale casarsese con le riflessioni e gli scritti di Antonio Gramsci, tema sul quale, si era sviluppato il convegno internazionale di studi annualmente organizzato dal Centro studi Pasolini.
IL BILANCIO DEI PRIMI 5 ANNI. “In questi cinque anni – conclude Lisa Gasparotto tracciando un bilancio dell’esperienza, che non si è mai interrotta, nemmeno nei due anni bui della pandemia - siamo riusciti a creare attorno alla Scuola ciò che auspicavamo: una comunità internazionale scientifica e umana che studia un autore chiave del ‘900. E siamo soddisfatti – conclude - di aver dato vita a questa occasione formativa proprio a Casarsa, grazie al Centro studi, in una dimensione piccola e raccolta, e nei luoghi in cui visse Pasolini, aspetto che suscita sempre molta emozione e rende la scuola davvero unica: in un qualsiasi altro luogo non sarebbe stata la stessa cosa”.
Per l’organizzazione della Scuola Pasolini il Centro studi di Casarsa si avvale dell’affiliazione all’Équipe Littérature et Culture Italiennes (ELCI) di Sorbonne Université, dell’Università di Trieste e della Società Italiana per lo studio della Modernità letteraria (MOD).
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