Portogruaro: al Russolo Giulio Scarpati
Sabato 4 dicembre ore 21 con "Il teatro comico di Carlo Goldoni"
In un momento in cui molte realtà teatrali si sono fermate a causa dell’emergenza sanitaria, l'associazione Produttori Professionali Teatrali Veneti (PPTV) risponde alla grave situazione causata dal Covid 19 facendo squadra per la creazione di un progetto produttivo unitario e condiviso che vede coinvolte tutte le sue strutture e si avvale della preziosa collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto e del prezioso contributo della Regione del Veneto. Stiamo parlando della messa in scena de “Il teatro comico” di Carlo Goldoni (adattamento e regia di Eugenio Allegri), in programma al Teatro Comunale Luigi Russolo di Portogruaro sabato 4 dicembre alle ore 21.00.
In quest’opera il Goldoni riassume la sua riforma e ne enuncia le basi teoriche, esprimendole, da vero uomo di teatro, non nella prosa di un saggio, ma direttamente in una commedia che presenta al pubblico una compagnia impegnata a ripensare il proprio lavoro e rivedere i propri orizzonti drammaturgici.
Trama ingegnosa quella di questa pièce e necessariamente ricca di momenti didascalici: il personaggio di Orazio (interpretato da un magistrale Giulio Scarpati), il capocomico che, con il dialogo e il ragionamento, si sforza di abituare gli attori a un nuovo teatro, che superi il lascito della commedia dell’arte e ridimensioni il ruolo delle maschere, dando voce a quella poetica goldoniana, che rende quest’opera il manifesto e la summa delle sedici commedie nuove con cui, nel 1750, il grande veneziano ribadisce il valore del testo scritto sull’improvvisazione, dello studio naturalistico dei caratteri sulla fissità tradizionale delle maschere, della modernità degli intrecci sull’eredità dei canovacci. Opera quindi necessaria, ma dominata dai precetti e dalle trovate di Orazio, vero deus ex machina che muove tutto l’impianto metateatrale.
La trama di base è la prova, da parte della compagnia, di una farsa basata su maschere e intrighi amorosi, la quale viene continuamente alternata all’enunciazione dei princìpi della nuova commedia goldoniana, esplicitati in due modi: da un lato attraverso i frequenti dialoghi e soliloqui in cui si spiega, con garbo e misura, l’ineluttabilità della riforma (nella quale non mancano i precetti morali riguardanti l’integrità, la modestia, l’onestà dei teatranti, e perfino la condotta del pubblico in sala); dall’altro, con un trucco con cui Orazio inganna i propri colleghi, simulando un incontro fortuito con un mediocre e ampolloso autore di commedie, Lelio, che lascerà poi il posto a una modesta cantante, Eleonora, per poi svelare che i due sono la stessa persona, una teatrante amica di Orazio che si è prestata, per suo conto, a una rappresentazione per spiegare alla compagnia, ancora una volta con tecnica metateatrale, quanto il vecchio stile sia ormai da dimenticare, e sia giunto il momento di rinnovarsi.
La regia di Eugenio Allegri (scene di Licia Lucchese, audiovideo Alessandro Martinello, aiuto regia Alessia Donadio) punta sull’evocazione di una sala teatrale, mentre la scena è nelle mani di Giulio Scarpati, cui è demandato il compito difficile di incarnare un alter ego goldoniano autorevole ma brioso, affettuoso ma severo, un vero padre di famiglia che conduce i propri comici, con benevolenza e fermezza, a sposare le ragioni della riforma. Sul palco accanto a lui in ordine alfabetico: Grazia Capraro, Aristide Genovese, Vassilij Mangheras, Manuela Massimi, Solimano Pontarollo, Irene Silvestri, Roberto Vandelli, Anna Zago.
La biglietteria è aperta il martedì, giovedì e sabato dalla ore 18.00 alle 19.30, nei giorni di spettacolo dalle ore 18.00 fino alle ore 21.00 (dalle 16.00 alle 17.00 per gli spettacoli pomeridiani).
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