Cultura e Spettacoli
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Fita: doppio spettacolo venerdì a Pasiano sabato ad Azzano

Prosegue la 15^ edizione del festival internazionale del teatro amatoriale Premio Marcello Mascherini. Gli appuntamenti del fine settimana tra commedia e Goldoni

Fita: doppio spettacolo venerdì a Pasiano sabato ad Azzano

Doppio appuntamento con il “Festival Internazionale dedicato a Marcello Mascherini”, venerdì 18 ottobre, alle 21, nel teatro Gozzi di Pasiano di Pordenone, l’Associazione Teatro dei Pazzi di San Donà di Piave (Venezia) porterà in scena “Quel fremito d’amor”, testo e regia di Giovanni Giusto; sabato 19 ottobre, la Compagnia teatrale La Graticcia di Verona si esibirà in “Il teatro comico”, di Carlo Goldoni (regia di Giovanni Vit).

Il “Festival Internazionale dedicato a Marcello Mascherini” riceve il sostegno dell’Assessorato al Turismo della Regione Friuli-Venezia Giulia e della Fondazione Friuli che continua a credere fortemente e a sostenere il progetto culturale della Fita di Pordenone, da oltre 20 anni in prima linea nella promozione e nella valorizzazione del teatro amatoriale. La squadra organizzatrice della kermesse, capitanata dal direttivo del Comitato provinciale di Pordenone della Fita e composta dai gruppi teatrali “Proscenium Teatro” di Azzano Decimo e “Il Teatrozzo” di Pasiano di Pordenone, si appresta a vivere questa nuova avventura forte del numero delle compagnie in corsa: al bando di concorso, pubblicato in aprile, sono stati iscritti ben 94 spettacoli.

Il Festival si concluderà sabato 2 novembre con la tradizionale serata di gala, quando finalmente sarà reso pubblico il titolo dello spettacolo che si aggiudicherà la “Foglia della magia”, preziosa opera d’arte realizzata dallo scultore azzanese di fama internazionale Dante Turchetto. Ad ospitare il Festival internazionale saranno, come per le passate edizioni, i teatri “Mascherini” di Azzano Decimo e “Gozzi” di Pasiano di Pordenone, messi a disposizione dalle Amministrazioni comunali che hanno confermato con entusiasmo la loro collaborazione per la kermesse che nel tempo si è conquistata una meritata notorietà oltre che una valenza internazionale.

TRAMA “Quel fremito d’amor”: Un esilarante spettacolo di Commedia dell’Arte firmato da Giovanni Giusto, con tutti gli ingredienti che hanno reso celebre lo stile del Teatro dei Pazzi: ritmo incalzante, comicità genuina e un crescendo di scenografici colpi di scena. Ma c’è di più! A sorprendere in questo spettacolo sono soprattutto gli attori, che si mettono in gioco in un esilarante scambio di ruolo, dando vita a una commedia brillante e più che mai coinvolgente. Madama Guidona è sull’orlo della disperazione: solo il matrimonio della figlia Prosperina con il nobile Erizzo potrà salvarla dalla rovina, dopo che il marito ha sperperato tutte le loro ricchezze, abbandonando madre e figlia al loro destino. In suo aiuto accorrono le “cugine di campagna”, Lopotola e Gaudenzia, chiamate a incoraggiare l’amore fra i due giovani, ma destinate invece a finir prede del galante Dottore, un personaggio misterioso, famoso per essere in grado di risolvere problemi di ogni natura. Il Dottore, infatti, vende a Madama Guidona un intruglio miracoloso, capace, a suo dire, di far esplodere la passione anche fra gli amanti più timidi e che, inevitabilmente, diventa l’oggetto del desiderio delle tre donne. Riuscirà l’amore vero a trionfare?

TRAMA “Il teatro comico”: Una compagnia di “illuminati” attori abituati a recitare “all’improvviso”, si riunisce sotto la guida del capocomico Orazio per portare, per la prima volta, sulla scena una commedia studiata. Il teatro di regia nascerà quasi cento anni dopo, ma Goldoni anticipa questa innovazione affidando ad Orazio il compito di stimolare la creatività degli attori. Le reazioni dei personaggi sono le facce della realtà scandite da paure, sogni, ambizioni e convinzioni. Così è facile pensare come la riforma goldoniana abbia scosso non solo il mondo del teatro, cambiando per sempre le sorti, ma anche le singole vite di semplici attori. In questo momento di transizione traspare, via a via, sempre più netta la differenza tra il vecchio e il nuovo mondo. Anche la versione dello spettacolo proposto da La Graticcia punta a sottolineare questo, Lelio ed Eleonora, orgogliosamente e convintamente ancorati alla vecchia arte risultano effimeri: come dei fantasmi, dei personaggi usciti da chissà qual canovaccio e destinati a sparire con esso. A questi fa da contraltare Tonino, anche lui sembra un personaggio di qualche opera goldoniana, ma nonostante la tarda età dimostra la duttilità che contraddistingue i veri attori che meritano di resistere nel nuovo Teatro Comico. Così sulla scena è possibile riconoscere gli spiriti combattivi che si ritroveranno poi nelle commedie successive: la primadonna volubile, il misogino Petronio, il vecchio Tonino… altro non sono che lo specchio di una realtà, magazzino del teatro moderno.

Fonte: Comunicato stampa
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