Monumenti friulani sul web

Nel 2004 fu Silvano Antonini Canterin, presidente dell’allora Fondazione Crup, a finanziare la collana Monumenti storici del Friuli, una iniziativa editoriale proseguita nel tempo dall’attuale Fondazione Friuli, prima sotto la direzione di Lionello D’Agostini e ora di Giuseppe Morandini. La pubblicazione, diretta da Giuseppe Bergamini, è frutto di una sinergia con la Deputazione di Storia Patria per il Friuli, che cura l’aspetto scientifico dell’opera, e consiste nella pubblicazione di guide tascabili relative agli edifici particolarmente significativi delle province di Udine e Pordenone. Grazie alla collaborazione tra Fondazione Friuli e Deputazione si è arrivati alla pubblicazione di 81 guide di formato tascabile (17 per 12 centimetri), con 40-60 pagine riccamente illustrate con una cinquantina di immagini tutte a colori. Si tratta di guide piccole di formato, ma di alta qualità poiché la stesura è stata affidata a studiosi affermati, a giovani e validi laureati nelle università regionali, ad appassionati ricercatori locali. Gli edifici trattati sono prevalentemente chiese, scelte in base alla loro importanza storica e artistica e talora raggruppate per comuni, ma non mancano guide dedicate a biblioteche storiche, come la Guarneriana o quella del palazzo arcivescovile di Udine, a musei cristiani come quello di Cividale o a prestigiosi palazzi, come il della Porta in Udine, sede della Curia.
Per ogni volumetto sono stampate 2500 copie, di cui 1500 distribuite gratuitamente ai parroci delle chiese interessate o ai possessori del bene, 500 alla Fondazione e 500 alla Deputazione. La collana è così diventata uno strumento di conoscenza agile, ma nel contempo scientificamente corretto, dei vari monumenti: un’operazione di divulgazione culturale unica in Italia e che ora presenta interessanti sviluppi, sia a livello cartaceo che sul web.
Nel corso del 2018 la collana avrà infatti un ulteriore ampliamento con la pubblicazione a stampa di altre 3 guide, che porteranno il numero totale a 84. Bergamini spiega che una sarà dedicata, a cura di Paolo Goi, alla chiesa di Sant’Antonio Abate a Versutta, decorata con affreschi trecenteschi restaurati a cura della Fondazione Friuli. Una seconda, affidata ad Isabella Reale, esaminerà le chiese della val d’Arzino, "una novità assoluta - afferma Bergamini - per una zona straordinaria, ma non molto conosciuta dove emerge la storia di Giacomo Ceconi di Montececon (1833 - 1910), impresario ferroviario. Nativo di Pielungo, costruì le più importanti tratte ferroviarie dell’Impero asburgico e con le fortune accumulate finanziò la realizzazione della strada congiungente la val d’Arzino con il pordenonese, la chiesa e le scuole di Pielungo, dove costruì il suo castello, che potrebbe essere un luogo di aggregazione turistica notevole".
Carlo Venuti, infine, esaminerà le chiese del Comune di Rive d’Arcano comprendenti la parrocchiale con opere interessanti di personalità di primo piano nel campo dell’architettura friulana come Pietro Zanini, chiesette votive con affreschi trecenteschi come quella di San Giorgio, la pieve di San Martino con l’altare lapideo di Carlo da Carona e dove sono stati scoperti recentemente importanti reperti archeologici. "Le guide illustreranno tre nuclei di edifici sacri importanti, ma poco conosciuti - chiosa Bergamini - che spaziano dalla provincia di Udine a quella di Pordenone".
Accanto a questo lavoro di editoria tradizionale, adesso la Deputazione di Storia Patria per il Friuli sta approntando un sito web. Grazie a un consistente contributo da parte dell’assessorato al Turismo della Regione Friuli Venezia Giulia trasformerà alcune guide dalla versione cartacea a quella informatica. Il finanziamento non basta per mettere in rete le 81 pubblicazioni, così la Deputazione ne ha scelte 12 distribuite sul territorio geografico su cui opera la Fondazione Friuli per rappresentarlo in sintesi. Tra le prime guide ad approdare sul supporto informatico ci sono quelle che descrivono le chiese di Lignano, Palmanova, Cividale, la Purità di Udine, Valvasone, Tarvisio, Paularo.
Questo lavoro di trasferimento sul web necessita di un intervento di integrazione e modifica del testo, inserendo ulteriori approfondimenti "Sarà un modo nuovo - afferma Bergamini - per promuovere la conoscenza della cultura friulana, che ha una sua forte dignità ed è estesa in modo più ampio di quanto non si pensi. I nostri luoghi di culto sono ancora ricchi di opere d’arte, maggiori o minori, ma tutte ambientate in un contesto particolare".
Il lavoro di trasferimento delle guide dal cartaceo alla rete è affidato a Paolo Pastres, tesoriere della Deputazione e noto studioso di storia e critica d’arte, che precisa come la digitalizzazione delle prime guide, conclusa a marzo, sarà presto presentata ufficialmente. "Il sito web - afferma Pastres - consentirà di scaricare i testi in pdf oppure di leggerli su smartphone e tablet grazie a una app a ciò dedicata e leggibile dai dispositivi mobili, cui si indirizza prevalentemente l’iniziativa".
L’operazione di digitalizzazione è complessa, spiega: "I testi devono essere rielaborati, evitando periodi troppo lunghi, suddivisi in paragrafi. Vanno poi inseriti degli approfondimenti che spieghino chi sono gli artisti, i luoghi e gli avvenimenti citati. L’obiettivo è consentire al lettore di costruirsi dei percorsi per autore o per iconografia".
La programmazione è stata affidata all’azienda Infofactory, che definisce questo progetto "unico a livello nazionale".
"Entro il 2019 - conclude Pastres - contiamo di digitalizzare una trentina di guide. Inoltre ci auguriamo di poter reperire ulteriori finanziamenti per incrementare i testi italiani con traduzioni in lingua straniera, come è avvenuto per alcune delle guide cartacee".
Gabriella Bucco