Cultura e Spettacoli
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Mittelfest: lunedì 25 Rosada con Paolo Fresu

Alle ore 22 del 25 a Cividale (giardini del Convitto) lo spettacolo di Gioia Battista a Cividale con Nicola Ciaffoni, Elsa Martin, Giulio Ragno Favero e Paolo Fresu (foto) in lingua italiana e friulana

Paolo Fresu, foto di Evgeni Dimitrov BULPHOTO AGENCY all'IIc di Sofia

 

È il suo friulano di Casarsa, sono le sue poesie negli anni dell’”Academiuta”, è il suo essere straordinario poeta ad ispirare lo spettacolo “Rosada!”, in scena in prima assoluta a Mittelfest lunedì 25 luglio alle ore 22 nei giardini del Convitto Nazionale Paolo Diacono di Cividale del Friuli (in caso di maltempo al Teatro Ristori. Info e biglietti su: www.mittelfest.org).

Prodotto dal Teatri Stabil Furlan diretto da Massimo Somaglino, in collaborazione con l’ARLeF (Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane) ed il festival cividalese, da un’idea di Caraboa Teatro di Trieste con la drammaturgia e la regia firmate da Gioia Battista, lo spettacolo in lingua italiana e friulana che indaga attraverso le “Poesie a Casarsa” di Pier Paolo Pasolini il nesso tra la parola e la sua necessità di essere tramandata, vedrà in scena Nicola Ciaffoni ed Elsa Martin, con la partecipazione straordinaria di Paolo Fresu ad impreziosire la narrazione trasformando in suoni le parole del poeta, le sonorizzazioni e le musiche di Giulio Ragno Favero a costruire insieme una fine partitura dove l’improvvisazione si fa veicolo di un mondo nuovo.

Con la consulenza linguistica di Flavio Santi e l’amichevole contributo di Bruno Pizzul, in “Rosada!”, come anticipa la regista Gioia Battista: «talvolta ci sembrerà di essere trascinati dai rumori, dai suoni di quella campagna tanto amata, fin dentro alle parole. Altre volte saranno le parole a diventare sonorità astratte che ci condurranno in un viaggio profondo: dalle acque delle fonti di Casarsa a quelle delle culture primitive, al senso stesso dell’essere uomo e di appartenere a una comunità con cui si condivide una lingua, una cultura, un modo di vivere».

Sono quattro i luoghi che si vivranno in una spoglia scenografia: una classe di scuola, un campo da calcio, un’osteria e la piazza del paese, dove il professore Pasolini lo si vedrà vivere, pur non impersonificato, in Nicola Ciaffoni, che incontrerà la parola friulana resa sostanza in Elsa Martin. Accanto a lei il musicista e compositore Giulio Ragno Favero, creatore d’impasti sonori che uniranno la voce ai rumori dei luoghi, e la creatività senza tempo e misura, geniale e funambolica, di Paolo Fresu.

«Sono particolarmente grato e soddisfatto per questo progetto artistico nato per i cento anni dalla nascita di Pasolini», commenta il direttore artistico di Mittelfest Giacomo Pedini. «Credo che per Mittelfest non ci potesse essere modo migliore per omaggiarlo, un percorso un po’ eretico attraverso musica, dimensione vocale e jazz. Questa produzione con il Teatro Stabili Furlan e la regia di Gioia Battista unisce un gruppo di artisti davvero variegato e di altissimo livello e rappresenta un modo significativo per ricordare il rapporto tra Pasolini e la sua lingua materna, il friulano, in una terra plurilingue come la nostra».

“Imbarlumida”, “tintinulâ”, “albàde”, sono termini inventati che il poeta ha fatto esistere, immortalandoli nei suoi versi, per cui la parola, in uno spettacolo che usa liberamente la lingua italiana e friulana, si fa veicolo di immagini e di note che ci riportano alla scoperta di un tentativo di salvataggio della lingua attraverso la musica.

Fonte: Comunicato stampa
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