Cultura e Spettacoli
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Massimo Popolizio presenta a Pordenone il nuovo spettacolo

Inizia con gli spettacoli di venerdì 3 e sabato 4 febbraio al Teatro Verdi la tournée nazionale di Uno sguardo dal ponte, nuovo spettacolo di Popolizio su testo di Arthur Miller nella traduzione d Masolino D’Amico. Dalle 19 aperto il Caffè Licinio per buffe prespettacolo, la recita di domenica con in contemporanea il gioco-teatrale per i bambini

Lorenzo Grilli, Valentina Sperlì, Massimo Popolizio, Gaja Masciale, foto di  Yasuko Kageyama

Parte dal Teatro Verdi di Pordenone venerdì 3 febbraio (ore 20.30 con repliche sabato 4 e domenica 5) in esclusiva per la nostra regione la tournée nazionale del nuovo spettacolo diretto e interpretato da uno dei più grandi protagonisti delle nostre scene. L'attore, regista e mattatore Massimo Popolizio firma e interpreta “Uno sguardo dal ponte”, il celeberrimo capolavoro di Arthur Miller – qui proposto nella traduzione di Masolino D’Amico - una fotografia cruda e drammatica di una delle mille facce della New York anni 50. Ambientato in una comunità di immigrati siciliani a Brooklyn, Uno sguardo dal ponte è il dramma della gelosia di Miller. Un grande affresco sociale, ma anche il ritratto di un uomo onesto, Eddie Carbone, compromesso e sconfitto da una incestuosa passione erotica. Il testo ancora oggi concentra una serie di temi scottanti e attuali: la fuga dalla povertà, le tensioni dell’immigrazione clandestina, la caccia allo straniero e gli affetti morbosi che possono dilaniare una famiglia. Come scrive lo stesso Miller: “L’azione della pièce consiste nell’orrore di una passione che nonostante sia contraria all’interesse dell’individuo che ne è dominato, nonostante ogni genere di avvertimento ch’egli riceve e nonostante ch’essa distrugga i suoi principi morali, continua ad ammantare il suo potere su di lui fino a distruggerlo”. Ecco questo concetto di ineluttabilità del destino e di passioni dalle quali si può essere vinti e annientati è una “spinta” o “necessità” che – spiega l’attore e regista - «penso possa avere ancora oggi un forte impatto teatrale». «Tutta l’azione - racconta Popolizio - è un lungo flash-back, Eddie Carbone, il protagonista, entra in scena quando tutto il pubblico già sa che è morto. Per me è una magnifica occasione per mettere in scena un testo che chiaramente assomiglia molto ad una sceneggiatura cinematografica, e che, come tale, ha bisogno di primi, secondi piani e campi lunghi. Alla luce di tutto il materiale che questo testo ha potuto generare dal 1955 (data della sua prima rappresentazione) ad oggi - cioè film, fotografie, serie televisive - credo possa essere interessante e “divertente” una versione teatrale che tenga presente tutti questi “figli”. Una grande storia… raccontata come un film… ma a teatro. Con la recitazione che il teatro richiede, con i ritmi di una serie e con le musiche di un film. Ci sarà un ponte, ci sarà una strada e in questa strada dei mobili, che sono la memoria della famiglia Carbone… Arriva l’avvocato Alfieri, la sua funzione somiglia a quella di un coro greco, è presente nel racconto e al contempo è spettatore fuori dalla scena, ci introduce nella vicenda che, non dobbiamo dimenticare, trae origine da un fatto di cronaca nera dal quale Miller fu profondamente turbato». Spicca sul palco accanto al protagonista un gruppo di attori di grande qualità e intensità: Valentina Sperlì, Michele Nani, Raffaele Esposito, Lorenzo Grilli, Gaja Masciale, Felice Montervino, Marco Mavaracchio, Gabriele Brunelli. La produzione dello spettacolo è firmata dalla Compagnia Umberto Orsini, Teatro Di Roma-Teatro Nazionale, Emilia-Romagna Teatro Fondazione.

Prima dello spettacolo, dalle 19.00, apertura del Caffè Licinio per un aperitivo o un buffet pre-spettacolo. Domenica 5 febbraio partono, inoltre, in concomitanza con la replica pomeridiana, anche gli incontri di gioco-teatrale per i più piccoli “Happy Kids”.

Fonte: Comunicato stampa
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