Lessio: appello dal Verdi di Pordenone per far lavorare gli artisti a teatro vuoto
"Facciamo lavorare gli artisti sul palco a sala vuota": questo l'appello lanciato da Giovanni Lessio presidnete del teatro comunale Verdi di Pordenone
(N.Na.) - Il Teatro Comunale di Pordenone lancia un appello pubblico al mondo delle istituzioni e della cultura, perché agli artisti sia permesso di lavorare eseguendo le loro prestazioni direttamente sul palcoscenico del teatro, anche in assenza di pubblico.
La programmazione del Teatro Comunale di Pordenone non si è mai fermata: dall’inizio del lockdown a oggi sul suo sito e i canali Social è presente una ricca programmazione “on demand”, ideata e realizzata direttamente dal teatro con i suoi consulenti artistici. Se il teatro è chiuso fisicamente, quindi, le sue porte sono sempre state spalancate per gli spettatori virtuali che quotidianamente attingono ai contenuti ideati appositamente in queste settimane. Proposte per tutti i gusti e tutte le età, dai consigli di ascolto musicale, alle letture teatrali, fino alle favole e l’opera lirica per i più piccoli, anche con innovativi eventi multimediali interattivi. Un progetto artistico e di formazione che ha preso il via in queste settimane ma che il teatro continuerà a perfezionare anche in futuro come modalità complementare alle tradizionali rappresentazioni dal vivo.
Il Teatro Comunale, però, adesso rilancia per spostare, sempre di più, l’attenzione sugli artisti. «Il mondo dello spettacolo vive grazie alla presenza degli artisti - spiega il presidente Giovanni Lessio - senza di loro non ci sarebbe spettacolo e non ci sarebbero i teatri. In questo momento ritengo che la priorità sia quella di rispondere in primis alle loro esigenze per poter garantire, soprattutto agli artisti più giovani, che non possono contare sulla notorietà o su una situazione economica già consolidata, nuove possibilità di lavoro e sostentamento».
Una proposta concreta, a partire dal comparto musicale, che da sempre ha trovato nel teatro un palcoscenico privilegiato per produzioni originali e per la valorizzazione dei giovani talenti. Il teatro pordenonese si farebbe carico non solo di retribuire le performance, ma anche di registrarle in forma professionale per poi rilanciarla sui suoi canali web, se non addirittura in diretta streaming, ove vi fossero le condizioni.
Al primo posto, naturalmente, resterebbe il massimo rispetto delle disposizioni vigenti per la tutela della salute degli artisti e di tutto il personale coinvolto: l’osservanza delle distanze di sicurezza e un numero limitato di persone presenti. La finalità è quella di dare un segnale di attenzione a una categoria che rischia, forse più di altre, di pagare un altissimo prezzo alla crisi causata dalla pandemia.
L’auspicio sarebbe anche quello di poter regalare alla città un evento di grande forza simbolica, tanto per il teatro che per il suo pubblico: festeggiare il prossimo 28 maggio il 15° anniversario dell’inaugurazione del Verdi con un concerto “open air” sulla scalinata d’ingresso del teatro. Ancora una volta con la registrazione per i canali web e l’eventuale possibilità di essere fruita in sicurezza da un pubblico contingentato e distanziato. È una data di particolare valore per il Comunale anche per la coincidenza con il giorno in cui si sarebbe dovuto attribuire il Premio Pordenone Musica, nato proprio per la diffusione della cultura musicale.
«Se attendiamo un anno, un anno e mezzo, prima che l’artista possa tornare a svolgere il proprio mestiere, rischiamo davvero che il mestiere stesso sia messo in serio pericolo», spiega il pianista e consulente artistico del Teatro Comunale Maurizio Baglini. «Per far sì che domani, quando saremo tutti liberi dall’incubo del virus, ci sia un pubblico ancora più dinamico, eterogeneo, voglioso di ascoltare musica dal vivo, bisogna preservare la professione della figura dell’artista. L’artista per sopravvivere non può aspettare un aiuto economico, grande o piccolo che sia, da parte dello Stato. Per esistere, per non spegnersi, deve potersi misurare con la performance dal vivo, che ci sia pubblico in presenza, o meno».
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