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La diocesi a Pordenonelegge con Don Renato De Zan

Giovedì 16 settembre alle ore 16 in Concattedrale San Marco De Zan presenta "Quale verità nelle offese" in dialogo con don Aldo Martin

La diocesi a Pordenonelegge con Don Renato De Zan

Giovedì 16 Settembre alle ore 16,00, nell’evento di Pordenonelegge 2021, presso la concattedrale di S. Marco in Pordenone, verrà presentato dal prof. d. Renato De Zan in dialogo con l’autore, il prof. d. Aldo Martin, il libro con un titolo provocante: “«è fuori di sé». La cristologia ‘blasfema’ dei racconti evangelici”.

Un titolo del genere sconcerta molto e può mettere a disagio la nostra sensibilità. Il lettore non tema. Don Aldo Martin e don Renato De Zan, sono due dei pochissimi laureati al mondo in Scienze bibliche e sanno prendere per mano il lettore, guidandolo con serietà e sicurezza. Noi siamo abituati a riflettere sulla cristologia credente: Gesù è uomo ed è Dio, Gesù è il Kyrios, il Risorto, il Maestro, il Figlio dell’uomo, lo Sposo, il Pastore Grande, ecc. I vangeli, però, custodiscono la memoria anche di ciò che i nemici di Gesù dicevano di lui. Ed è proprio questo l’ambito in cui l’autore vuole aprire uno squarcio informativo. Il libro di circa centotrenta pagine, è di facile lettura. Tocca un argomento che di solito non viene evidenziato né nella catechesi né nell’omelia domenicale. Gesù venne avversato in maniera molto dura dai suoi detrattori. Venne considerato dai suoi avversari “un indemoniato”. “uno che cacciava i demoni per mezzo del principe dei demoni”, un “bestemmiatore”, “un mangione e un beone”, un “amico dei peccatori e dei pubblicani”, un “sobillatore e sovversivo”, un “falso profeta”, un “trasgressore della legge”, un “figlio illegittimo”…

Perché è importante esplorare questo ambito, testimoniato dai Vangeli? Per due motivi di fondo. Il primo riguarda la chiusura mentale delle autorità giudaiche di allora nei confronti di Gesù; chiusura mentale presente ancora oggi in alcuni strati della cultura contemporanea. La seconda, forse più interessante per la nostra sensibilità, riguarda il tema del Gesù storico. Nel sec. XIX nacque in alcuni docenti di università tedesche l’idea, secondo la quale i cristiani avrebbero “mitizzato” il loro Maestro. Da qui la sfiducia nel valore storico dei Vangeli. Il libretto di d. Aldo Martin pone in evidenza l’infondatezza di tale tesi. Se i cristiani avessero mitizzato il loro Maestro non avrebbero riportato nei Vangeli la “cristologia blasfema”, cioè le parole di detrazione pronunciate contro Gesù, durante il suo apostolato pubblico. Di questo aspetto storico, però, ci occuperemo in una scheda successiva, nella prossima settimana.

 

 

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