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Dedica: in anteprima il nuovo libro di Pérez-Reverte

L’ospite protagonista di Dedica 2024 mercoledì 20 marzo alle 20.45 presenta il suo ultimo libro tradotto in italiano “Linea di fuoco”

Dedica: in anteprima il nuovo libro di Pérez-Reverte

Prima presentazione nazionale, domani, mercoledì 20 marzo, al festival Dedica di Pordenone dell’ultimo libro tradotto in Italia di Arturo Pérez-Reverte, l’autore spagnolo ospite del festival in corso a Pordenone, organizzato dall’associazione Thesis: alle 20.45, nel convento di San Francesco, Pérez-Reverte parlerà di “Linea di fuoco” (Rizzoli, traduzione di Bruno Arpaia) insieme alla traduttrice Elena Liverani (voce italiana, fra gli altri scrittori spagnoli e ispano-americani, di Isabel Allende): un dialogo su un romanzo epico e corale, omaggio alle migliaia di vittime della Guerra civile spagnola, che commemora il dramma di un’intera nazione attraverso lo sguardo di uomini e donne costretti a combattere in una guerra fratricida.

“Il brutto di queste guerre è che senti il nemico chiamare la madre nella tua stessa lingua”. Basta questa semplice frase per cogliere tutta la disperazione e la mancanza di significato della guerra. Soprattutto se si tratta di una guerra civile, una lotta senza quartiere che spezza le famiglie in nome di un ideale politico, versando il sangue sulla terra, lottando per strappare un’altura o un fiume, come se la vita o la morte fossero soltanto una questione di principio.

In “Linea di fuoco”, che in Spagna è stato definito “L’Iliade del Ventesimo secolo” , la narrazione si inserisce nella più cruenta battaglia della guerra civile spagnola, fra il 1936 e il 1939, con un focus sullo scontro combattuto sulle rive del fiume Ebro fra il luglio e il novembre del 1938, in particolare sulla notte fra il 24 e il 25 luglio del ’38, quando le forze repubblicane sorpresero i fascisti con il favore delle tenebre. La battaglia dell’Ebro fu il momento decisivo di quella guerra, sanguinosi giorni in cui l’esercito di Franco sopraffece quello repubblicano, ponendo fine di fatto alle ostilità, che continueranno fino ad aprile dell’anno successivo, a destini già decisi. Da un lato, l’esercito spagnolo (male addestrato e composto in parte da adolescenti) e le Brigate Internazionali, una compagine, questa, invisa allo stalinismo, e sciolta poco dopo quella terribile battaglia; dall’altro, le truppe franchiste, il Bando Nacional, la Falange e i Requetes carlisti, bene equipaggiati, più motivati e militarmente più strutturati.

Uomini e donne, in larga parte giovanissimi, che per fare i soldati misero in stand-by la vita. Come Patricia Monzón, addetta al reparto trasmissioni, che tra una spola e l’altra per sistemare telefoni incontra una carezza d’amore; come Ginés Gorguel, falegname di Albacete, che si rolla una sigaretta e intanto medita di passare al nemico; come il sottotenente Santiago Pardeiro Tojo, vent’anni appena, ex studente di Ingegneria navale, che prima della sparatoria fa l’occhiolino ai suoi uomini per mascherare la paura…

Fu uno scontro di trincee scavate con le mani mentre le case venivano distrutte dalle bombe che piovevano dall’alto. Sul campo restarono più ventimila soldati, segnando una vittoria decisiva per i fascismi di tutta Europa. 

Pérez-Reverte, che è stato per lungo tempo un reporter di guerra, in “Linea di fuoco” conduce il lettore fra i due fronti cogliendo tutta l’insensatezza di una battaglia per strappare un fazzoletto di terra o una piccola collina, una battaglia crudele, dove, come in tutte le guerre, soprattutto si muore. Una guerra tra fratelli raccontata nella sua dura realtà ed efferatezza.

Info: 0434 26236 info@dedicafestival.it info@dedicafestival.it, www.dedicafestival.it
Facebook: Dedica festival Pordenone
Twitter: @dedicafestival
Instagram: dedica_festival
Youtube: Dedica Festival

Fonte: Comunicato stampa

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