Dedica: inaugurata al Paff! la mostra del Capitano Alatriste
La seconda giornata di Dedica festival, domenica 17 marzo, ha visto la letteratura in mostra, portando al Paff! le tavole del celebre Capitano Alatriste, nato dalla penna di Arturo Pèrez-Reverte, lo scrittore spagnolo al centro delle 30ma edizione del festival organizzato dall’associazione culturale Thesis(foto Luca d'Agostino)
La seconda giornata di Dedica festival, inaugurato sabato 16 a Pordenone, ha visto declinare la letteratura in mostra, portando domenica 17 marzo al Paff! le tavole del celebre Capitano Alatriste, nato dalla penna di Arturo Pèrez-Reverte, lo scrittore spagnolo al centro delle 30ma edizione del festival organizzato dall’associazione culturale Thesis
Tanta, anche oggi, la gente che si è ritrovata attorno a Pèrez-Reverte e all’autore della mostra ,Joan Mundet, fumettista, pittore e illustratore spagnolo pluripremiato, che ha all’attivo numerosi libri diventati veri e propri best sellers e al quale si deve, appunto, la trasposizione in illustrazioni delle avventure di Alatriste, protagonista della saga picaresca che sa rendere con grande efficacia lo spirito contradittorio del Secolo d’Oro spagnolo.
La mostra che rimarrà aperta fino al 14 aprile, co-prodotta da Thesis e Paff! dopo le introduzioni del presidente del Paff! Marco Dabbà e del curatore di Dedica Claudio Cattaruzza, che hanno sottolineato la collaborazione fra le due realtà culturali, è stata presentata dal curatore Angelo Bertani. Ha parlato di questo romanzo storico nato dalla penna di Pèrez-Reverte come di un’opera che contiene una visione lucida della storia dell’epoca e anche molto attuale, dunque con un richiamo universale (un tempo che sembra ricco ma dove in realtà si intravede una crisi interna profonda). E della capacità di Mundet non solo di tradurre il libro in un altro linguaggio ma di darne una vera e propria interpretazione che testimonia come l’arte molto spesso nasca dall’arte. “Alatriste è un personaggio tormentato – ha aggiunto l’illustratore spagnolo – che vive storie quasi “oscure” e il miglior modo di rappresentarlo erano immagini che ricordassero incisioni antiche e permettessero drammatizzazioni in bianco e nero”.
Pèrez-Reverte e Mundet hanno anche raccontato al pubblico come con il passare del tempo il loro rapporto artistico si è alimentato, fra scambi di bozzetti, note e opinioni e Mundet ha dichiarato come il compito di un illustratore sia quello di completare quanto detto dall’ autore “con una visione in più, una pennellata, una fantasia. Alatriste - ha aggiunto - è un personaggio tormentato che vive storie quasi “oscure” e il miglior modo di rappresentarlo erano immagini che ricordassero incisioni antiche e permettessero drammatizzazioni in bianco e nero”. Sul fatto che molti identifichino Alatriste nel suo autore,m Pérez-Reverte ha dichiarato: “Non sono io, ma lui vede come vedo io, non si fa illusioni , sa che la battaglia è perduta ma combatte con dignità”.
Domani, lunedì 18 marzo, il terzo giorno del festival sarà tutto dedicato agli studenti delle scuole superiori che da anni prendono parte ai progetti di Dedica Scuola, con le premiazioni del concorso “Parole e immagini per Arturo Pérez-Reverte” e l’incontro esclusivo con l’autore nel convento di San Francesco
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