Cultura e Spettacoli
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Da questa settimana NUOVA rubrica "Il Pordenone nelle nostre chiese"

Aspettando il grande evento dell'autunno, la mostra che Pordenone città sta preparando per onorare l'opera pittorica di Giovanni Antonio De' Sacchis detto Il Pordenone, Il Popolo - in edizione cartacea - inaugura una rubrica che illustrerà le opere del nostro contenute nelle Chiese del territorio: da quelle importanti come la concattedrale fino a quelle della pedemontana come Pinzano... seguiteci per scoprire tele, affreschi, storie...

Parole chiave: Rubrica (1), Il Pordenone (14), Chiese (14), Mostra (82)
Da questa settimana NUOVA rubrica "Il Pordenone nelle nostre chiese"

  Da circa un anno la città di Pordenone si sta preparando al grande evento culturale che a partire dal 24 ottobre celebrerà il suo più grande figlio in ambito pittorico, Giovanni Antonio De’ Sacchis detto Il Pordenone.

Due ci paiono essere gli obiettivi di chi ha voluto la mostra: far conoscere a chi abita non solo a Pordenone e nella sua provincia, spesso definita Destra Tagliamento, ma anche a chi arriverà nelle nostre terre da turista quella via d’arte che corre proprio lungo la sponda destra del fiume Tagliamento, da nord verso sud, dove il nostro artista ha lasciato "quadri di pittura religiosa" in tante "Chiese anche modeste e povere, dove sentiva forse l’arte tramutarsi in preghiera", come scrisse Chino Ermacora citato nel numero speciale del nostro settimanale del 23 aprile 1939, dedicato alla mostra che in quell’anno fu dedicata al Pordenone.
Chiese modeste e povere, ma anche chiese più importanti come la chiesa matrice di Torre, il duomo di Pordenone e quello di Spilimbergo.
Chiese dove chi, magari povero, commissionò opere pittoriche perché anche i posteri potessero in esse trovare sostegno alla propria Fede. Le commissionò al Pordenone avendone capito la grandezza e aspettandolo nel suo continuo viaggiare per poi ritornare sempre nella terra natale.
Don Piero Nonis, futuro Vescovo di Vicenza, nell’inserto speciale dedicato da Il Popolo alla mostra del Pordenone del 1984 (a Villa Manin) scriveva: "La grandezza del Pordenone, pur documentata altrove con imprese di grande dimensione, rifulge con sufficiente splendore nel breve itinerario che dopo la Mostra potrà essere ripercorso con più ricca memoria e con richiami più stimolanti. Patrimonio[…] neanche molto apprezzato dai Pordenonesi che ignorano per lo più le testimonianze del grande artista superstiti a Torre, Vallenoncello, Villanova, per non dire di Pinzano, Travesio, Vacile, Valeriano, Spilimbergo.

Da quel 1984 il Pordenone della nostra terra ha continuato a restare sconosciuto ai più.
Una grande operazione culturale si è iniziata a partire dallo scorso autunno con una serie di percorsi organizzati per far conoscere quel Pordenone periferico. I viaggi continuano e continueranno.
Secondo obiettivo della mostra 2019, intitolata "Il Rinascimento a Pordenone", è riconoscere al nostro massimo pittore quella valenza nazionale che forse mai gli fu concessa. Ridargli giustamente il titolo di massimo pittore del Rinascimento Friulano.
Cenni in tal senso realmente si ritrovano già negli articoli dedicati alla mostra del 1939, allestita a Udine, con anteprima nel duomo di S. Marco a Pordenone. Titolava proprio Il Popolo: "Nel quarto centenario della morte di Zuan Antonio pictor da Pordenon, per cui merito il Friuli brilla di gloria artistica nella luce del Rinascimento". Non ci addentriamo in questa sede sui luoghi che ospitarono le mostre del Pordenone e sulle diatribe che anche nel 1939 e nel 1984 accompagnarono le imprese artistiche.
La mostra 2019 sarà tutta a Pordenone con l’obiettivo di far conoscere gli artisti coevi del nostro con i quali si incontrò, si confrontò, ai quali si ispirò. Da alcune chiese di Pordenone, Torre e Vallenoncello, si porteranno in mostra le tele in esse custodite, per poterle confrontare con quelle degli artisti contemporanei.
La pala della Madonna della Misericordia non verrà tolta dal Duomo perché già inserita in un contesto pittorico, dove ci sono altre opere del Pordenone. Né verranno tolte opere conservate al museo Ricchieri. Si visiteranno in loco.
La mostra ci permetterà di conoscere un grande Pordenone che, "a fianco di Giorgione, Tiziano, Sebastiano del Piombo e Lorenzo Lotto inaugura il Cinquecento. Primus inter pares(Vittorio Sgarbi con Caterina Furlan curatore della mostra)".
Il settimanale Il Popolo, a partire da questa settimana, proporrà una serie di appuntamenti con opere del Pordenone presenti nella sua terra natale. Il giornale seguirà poi ovviamente lo sviluppo della mostra.
Maria Luisa Gaspardo Agosti

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