Pordenonelegge, dal 16 al 20 settembre in sette comuni oltre al capoluogo
Al festival con un convitato di pietra che tutto influenza e molto sarà nei discorsi
“Il convitato di pietra" alla conferenza stampa di presentazione del Festival del libro con gli autori edizione 2020 Alberto Garlini, uno dei curatori della manifestazione, lo ha presentato così: si tratta del Coronavirus che ha cambiato tanto, se non tutto, del festival.
ORGANIZZAZIONE
Il festival si tiene dal 16 al 20 settembre. Ci saranno meno incontri (120) e non saranno tutti in presenza diretta. Molti, infatti, verranno trasmessi dalla tv che quest’anno affianca il festival (Pordenonelegge Tv) oppure saranno accessibili tramite le piattaforme Google Hangouts Meet e Zoom. I protagonisti saranno 250 e 30 le novità letterarie presentate in anteprima tra romanzi e saggi di autori sia italiani che internazionali. Ritorni attesi: Susanna Tamaro, Aldo Cazzullo, Gianrico Carofiglio, solo per dirne tre italiani (programma completo su www.pordenonelegge.it).
Limitate le location e le capienze nel rispetto delle norme anticontagio. Luoghi chiusi accessibili a Pordenone: il teatro Verdi (con posti che scendono da 800 a 200 causa obbligo di distanziamento), il Capitol, l’auditorium dell’Istituto Vendramini, l’auditorium del Paff e quello della Regione, il Centro culturale Zanussi, Cinemazero, il Duomo San Marco.
Le tensostrutture saranno in piazza Gabelli, al parco Galvani e in largo San Giorgio. Si confermano eventi anche in piazzetta San Marco.
Inoltre, per la prima volta, le presentazioni non sono solo nel capoluogo ma toccano sette diversi comuni: oltre a Pordenone ci saranno eventi all’auditorium Comunale di San Vito al Tagliamento, al centro Culturale Aldo Moro di Cordenons, al teatro comunale Miotto di Spilimbergo, al teatro Giuseppe Verdi di Maniago, al teatro Marcello Mascherini di Azzano Decimo, al teatro Pier Paolo Pasolini di Casarsa e al teatro Zancanaro di Sacile.
Grandi assenti: gli studenti. Non si apre con le letture del Leo Majo sotto la loggia del Municipio; incontri per loro solo tramite le piattaforme indicate, seguiti da scuola e non in presenza.
IL CONVITATO Siederà un po’ in tutti i tavoli, non fosse altro per tutte le modifiche che impone. Ma in alcuni sarà decisamente più presente, specie nei (tanti) incontri che guardano all’attualità per descriverla e capirla. Aspetto, questo, che ha sempre caratterizzato il festival: raccontare il mondo.
MERCOLEDI’ 16 SETTEMBRE Si comincia subito, mercoledì 16 settembre, in particolare con gli appuntamenti legati a Corrado Augias che alle ore 18 a Sacile dedica l’incontro a "La memoria in un tempo che cambia" e alle 21 al Capitol di Pordenone, intervistato da Andrea Garlini, parlerà del suo ultimo libro: "Breviario per un confuso presente". L’autore e conduttore televisivo si sofferma sul vertigionoso scorrere del tempo e degli effetti dei cambiamenti che questo produce specie nelle giovani generazioni.
Alle 17, al San Giorgio a Pordenone, Paolo Rumiz e Angelo Floramo parlano di "Vento di terra" dedicato all’Istria e a Fiume. Ma Rumiz è anche uno dei primi autori ad aver scritto del Covid e dei giorni passati in quarantena con il suo "Il veliero sul tetto. Appunti per una clausura" (vedi Il Popolo del 9 agosto, ndr.).
GIOVEDI’ 17 SETTEMBRE Alle 11.30 (piattaforma Zoom) si apre con un incontro dedicato ai ragazzi e alle scuole: "Giochi di gruppo (anche) a un metro di ditanza" con Pierdomenico Baccalario, Marco Cattaneo e Federico Taddia. Epocale il tema: si può giocare a un metro di distanza? Senza abbracciarsi nè saltarsi addosso? I tre relatori, esperti di giochi da bambini, racconteranno le loro esperienze e le loro fantasie a riguardo. Alle 15.30 nello spazio Gabelli (in differita martedì 22 settembre alle 20) Guido Gili, Massimiliano Panarari e Massimiliano Pastrovicchio discutono de "La credibilità politica: radici, forme, prospettive di un concetto inattuale"; modera Paolo Possamai. Credibilità: cercata da chi fa poltica, detta spesso assente da elettori e commentatori. Quanti se la sono giocata col Covid19 e le loro avvedute o sprovvedute prese di posizione? E alle 17 al Capitol di Pordenone due direttori, Molinari di Repubblica e Monastier del Messaggero, illustrano "Atlante dei conflitti del mondo". Ai dieci della scaletta bisognerà aggiungere quello dei vaccini per il coronavirus: o era già contemplato? E a tal proposito ci sono anche la nuova guerra fredda Cina-Usa (al San Giorgio, ore 18) e l’ascesa della Cina (a Cordenons, Aldo Moro, ore 21) entrambi con Gennaro Sangiuliano. Trattano invece di elaborazione del lutto: Marcella Serrano con "Il mantello" (ore 21 spazio san Giorgio) e Antonio Loperfido (mercoledì 16, ore 21 al Vendramini).
VENERDI’ 18 SETTEMBRE Alle 16 al Capitol "Il diritto e l’eccezione. Stress economico e rispetto delle norme in tempi di emergenza" incontro con Gian Carlo Caselli (in collegamento) e Stefano Masini. Al centro dell’attenzione proprio lei: l’emergenza sanitaria e le scelte che hanno penalizzato la sfera economica, cambiato la vita dei cittadini e l’organizzazione sanitaria. Fino dove può spingersi la legislazione dell’emergenza dettata dal Covid 19? "Il coronavirus non ha fermato la mafia che, anzi, è pronta ad approfittarne" ha dichiarato il magistrato Caselli, autore del libro "Lo Stato illegale" nel quale illustra come le mafie possano puntare a mettere le mani sugli aiuti economici previsti per l’emergenza.
Alle 18 allo spazio San Giorgio David Quammen (in collegamento), intervistato da Alberto Garlini parlerà del suo ultimo libro "L’albero intricato". L’autore è fresco del successo di "Spillover", libro tra i più venduti al tempo del Covid.
E ancora economia e attualità si legano nell’incontro delle 18 a Casarsa con Leonardo Becchetti intervistato da Chiara Mio: "Economia civile". Già prima del Covid si parlava di insostenibilità ambientale, di instabilità sociale, del giusto rapporto lavoro e salario: che succederà adesso? Sull’onda dell’attualità ancora gli incontri: "Le potenze del capitalismo politico: Usa e Cina" e il nuovo rapporto Oriente - Occidente con Federico Rampini (ore 19 al Capitol); etica del lavoro e sviluppo sostenibile (all’auditorium comunale di San Vito al T. alle 21); l’invasione cinese (Antonio Selvatici e Michelangelo Agrusti alle 21 al Miotto di Spilimbergo). Ciliegina finale: "Neoitaliani" con Beppe Severgnini che alle 21 al teatro Verdi di Maniago parla di come il virus ci abbia messo con le spalle al muro.
SABATO 19 SETTEMBRE Alle 11.30 torna il ciuffo bianco del giornalismo, Beppe Severgnini, in piazza San Marco con "50 motivi per essere italiani": all’indomani della pandemia racconta, con la sua verve brillante e la consueta carica ironica, come ne siamo usciti. Migliori o peggiori? Il suo sguardo anche disincantato è ottimista con cautela e risponde: "Dietro non siamo andati".
Sempre alle 11.30 ma su Zoom ecco: "Sposta la tua mente al dopo... e raccontalo" incontro con i ragazzi che hanno partecipato al contest omonimo: un progetto di scrittura in cui ciascuno ha immaginato il proprio dopo lockdown. Un concerto di visioni giovani, alimentate dai ragazzi del Cro, dagli studenti del Friuli Venezia Giulia ma anche dalle zone rosse di Lombardia, Emiglia Romagna e Veneto. Coordina e legge alcuni brani lo scrittore Giuseppe Catozzella.
Ancora ambiente e futuro - e il virus ci ha insegnato quanto l’usurpazione dello stesso possa disturnare realtà che neppure conosciamo come un virus - nell’incontro delle 15 allo spazio Galvani a Pordenone: "L’impresa come sistema vivente, per creare valore e proteggere futuro" con Massimo Mercati intervistato dal giornalista Marco Frittella.
Alle 16.30 in piazzetta San Marco a Pordenone un protagonista assoluto del festival, fedele a Pordenone: Gianrico Carofiglio con "Della gentilezza e del coraggio". Lo stesso autore alle 18.30 torna, ma al Mascherini di Azzano Decimo, con "Breviario di politica e altre cose" per parlare della paura collettiva vissuta nei giorni chiusi della scorsa primavera dall’intero paese e di come "non bisogna lasciare che la paura diventi una forza incontrollabile e distruttrice" ma piuttosto sia necessario "trasformarla in uno strumento per cambiare le cose".
Ed è ancora coronavirus con Paolo Giordano protagonista due volte: alle 18 nello spazio Galvani "Contagio e comunità" con Donatella di Cesare (coordina Massimo De Bortoli). Giordano ha scritto "Nel contagio" e la Di Cesare "Virus sovrano? L’asfissia capitalistica", due saggi che cercano di capire le sfide lanciate al nostro mondo dal virus. Invece alle 21.30 al Mascherini di Azzano Decimo, Paolo Giordano presenta il suo saggio nel quale spiega come i singoli siano stati costretti dalla pandemia a sentirsi - pur isolati - corpo unico, a proteggersi per proteggere anche gli altri, a non esporsi per non esporre, a vivere la dimensione collettiva dell’umanità.
DOMENICA 20 SETTEMBRE E’la giornata dedicata ai premi ma non manca il convitato di pietra. Alle 19 nello spazio Gabelli di Pordenone si tiene l’incontro "E poi?" ospite Andrea Segrè accompagnato da Ilaria Pertot e presentato da Gian Mario Villalta. "E poi?" chiedono i bambini quando gli si racconta una storia. "E poi?" come finirà la nostra storia, cosa succederà dopo gli eventi imprevisti che abbiamo appena vissuto? Cosa sarà di una Terra dove i ghiacciai si sciolgono? Come cambieranno i nostri stili di vita? Se non sappiamo predire il futuro, possiamo immaginarlo. E allora eccolo: il racconto, figlio del più grande esperimento di crowdforesight tentato. I lettori potranno scrivere il proprio finale e il testo e-book comparirà on - line il giorno stesso dell’incontro.
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