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I Bambini e la paura del futuro

Sportello psicologico nelle scuole a sostegno degli studenti

Come stanno i bambini al tempo del coronavirus? Pensiamo alla fascia di età che va dai 6 ai 13 anni. Quanto è pesato e quanto peserà sul loro equilibrio psico-emotivo questa triste e durissima pandemia con tutte le sue conseguenze? La TV sempre si perde a dire e amplificare le discussioni tra scuola aperta e scuola chiusa, ma ben poco ha affrontato il tema di come bambini, ragazzi, pre-adolescenti e adolescenti vivono questi periodi di lockdown, di riaperture e adesso di nuove chiusure.
Personalmente non ho avuto modo di ascoltare negli infiniti dibattiti televisivi questa problematica fatto salvo a giugno un intervento di Maria Rita Parsi, grande sostenitrice del tema "Proteggiamo i bambini". La Parsi allora diceva "il dramma dei bambini è che si sono ritrovati di fronte all’impotenza degli adulti".
Quale significato ha per un bambino e/o per un ragazzino ascoltare ogni giorno il bollettino dei contagi, delle terapie intensive, dei decessi?
La scuola, pur con tutte le sue difficoltà e carenze, ha introdotto un piccolo supporto con il potenziamento degli "Sportelli psicologici" già presenti anche in alcune scuole del nostro territorio, ma non in tutte. La ministra Azzolina con una nota del 30 settembre assegnava risorse per attivare servizi di supporto psicologico al personale della scuola, alle famiglie e agli studenti riconoscendo così i "traumi e i disagi derivanti dall’emergenza Covid".
Come spesso capita nel nostro paese scarsa è l’attenzione riservata a bambini, ragazzi ed adolescenti.
Lo psicologo presente a scuola non fa diagnosi e non cura, ma aiuta ad individuare i problemi e le possibili soluzioni coinvolgendo i protagonisti della scuola, in primis alunni ed insegnanti e, se necessario, anche i genitori qualora il disagio dell’alunno sia particolarmente grave.
Le settimane a venire ci portano al Natale, la festa per eccellenza dei bambini. Le crescenti difficoltà sanitarie e la crisi economica quali domande susciteranno nelle testoline dei piccoli? Con quali paure dovranno fare i conti? Il mondo degli adulti saprà con vera attenzione pedagogica e grande cuore fermarsi e trovare risposte anche su questi interrogativi?
Tempo fa il Santo Padre aveva già denunciato come, a causa del coronavirus, tanti bambini, in tanti paesi del mondo, perderanno la possibilità di ricevere un’adeguata istruzione. Le difficoltà iniziano a farsi sentire anche nel nostro territorio, ma passano un po’ in secondo piano rispetto alle problematiche degli adulti. La dispersione scolastica si è già fatta sentire e rischia purtroppo di aumentare. Il tono emotivo dei nostri bambini e dei nostri ragazzi rischia già di presentare note di tristezza e talvolta anche di depressione.

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