Lettera aperta di TUAP alle Amministrazioni comunali di Portogruaro e Concordia Sagittaria
Per la realizzazione di un ulteriore nido d'infanzia a Portogruaro
Il comitato civico Tutta Un’Altra Portogruaro scrive una lettera aperta al sindaco e a tutti i consiglieri comunali di Portogruaro e di Concordia Sagittaria sull’apertura di un nuovo nido d’infanzia a Portogruaro per implementare l’offerta formativa per la fascia di età dagli 0 ai 3 anni.
“Come comitato ci auguriamo che questo primo contributo possa aprire una proficua discussione sul nido. In questo periodo difficile tutti dicono di voler mettere al centro l’infanzia: è il momento di investire sui servizi educativi a partire dall’Amministrazione Comunale, l’istituzione più vicina alle cittadine e ai cittadini.
Si consideri che dei 434 nati nel solo Comune di Portogruaro dal 2018 al 2020, solo 15 frequentano la struttura di Concordia Sagittaria e ci sono 8 famiglie in lista d’attesa. Lontano, quindi, dal raccomandato 33% dell’Europa, pari a 143 fra bambine e bambini. Pertanto, la presenza di un nido d’infanzia a Portogruaro deve essere inteso come integrazione e potenziamento del servizio offerto da Concordia Sagittaria.”
La fruizione di questo servizio educativo dipende dalle possibilità economiche della famiglia, poiché il costo è alto. Nella maggioranza dei casi rimangono esclusi proprio le bambine e i bambini che avrebbero bisogno delle maggiori opportunità educative offerte dai nidi per contrastare l’isolamento e l’esclusione. Il prezzo del servizio, quindi, deve essere accessibile in modo che favorisca la frequenza anche alle famiglie a basso reddito e a rischio di povertà e, comunque, secondo il principio che a chi ha di meno si dà di più.
Da notare che in diversi comuni italiani l’accesso al nido è gratuito per le famiglie con redditi medio-bassi. Ricordiamo anche che 4 circa sono i miliardi nel PNRR dedicati alla realizzazione di 230 mila nuovi posti per accogliere i bambini e le bambine di questa fascia di età. Quindi risorse che potrebbero arrivare se si pianificano le attività.
“Tra le motivazioni che ci hanno spinto ad attivarsi su questo fronte, oltre al fatto che era dei punti qualificanti del nostro programma elettorale, è che la maggioranza dei nuclei familiari attuali sono senza reti e questo produce spesso situazioni di solitudine. I servizi per l’infanzia offrono possibilità di dialogo e di incontro, favoriscono anche il senso di appartenenza ad una comune cittadinanza, promuovendo dinamiche di coesione sociale. Diventano punti di riferimento per sentirsi meno soli. Molte ricerche hanno dimostrato che la partecipazione a programmi pre-scolastici da parte di bambine e bambini provenienti da famiglie svantaggiate porta ad un migliore sviluppo cognitivo con effetti sulle capacità socio - emozionali, e ciò influenza positivamente il percorso sociale e lavorativo da adulti. I benefici dell’investimento nei programmi educativi per la prima infanzia sono assai più efficaci e meno costosi degli interventi successivi mirati al contrasto dell’abbandono scolastico. Non dimentichiamo che fondamentale è la scelta degli spazi: le strutture e gli arredi sono quelli che i pedagogisti chiamano il terzo educatore.”
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